Tu sei qui

SBK, Melandri: ora sarò più aggressivo nel corpo a corpo

Ma il cambio di regolamento preoccupa il 33: "Siamo limitati, è come se ci mancassero duemila giri al motore"

SBK: Melandri: ora sarò più aggressivo nel corpo a corpo

È un Melandri che ha sulle spalle un anno di esperienza quello che si presenta in sella alla Ducati ai blocchi di partenza della nuova stagione. Se da una parte il ravennate è convinto di poter dimostrare il proprio potenziale, dall’altra le modifiche al regolamento lo preoccupano non poco. È proprio su questo aspetto che l’alfiere Aruba si concentra.  

Questa riduzione di giri la accusiamo in ogni punto della moto – ha esordito il ravennate – siamo costretti infatti a girare con i rapporti finali più lunghi. Sembra infatti che la Panigale abbia una marcia troppo alta in ingresso e troppo corta in uscita dalle curve. Siamo quindi molto limitati – ha aggiunto – dal momento che siamo costretti a cambiare molte più volte, tipo quattro volte a giro nelle due piste dove abbiamo provato di recente.”

Melandri entra poi nel dettaglio spiegando le difficoltà.

“Quando sei a 50 gradi come angolo di piega devi pensare esclusivamente a quello, piuttosto che l’uscita di curva. Tutto ciò è molto difficile – ha ammesso -prima col bicilindrico avevamo una grande coppia a bassi regimi, ma carenza di potenza. Adesso invece è l’esatto contrario, in pratica ci mancano 2000 giri”.

Nei test di Jerez, Marco ha dimostrato però di essere veloce quanto Rea.

Sul passo gara riuscivo ad essere al suo livello anche se quella è una pista favorevole – ha ricordato - a Portimao invece ho ritrovato tutte le difficoltà accusate le scorso anno in gara più quelle derivanti dal nuovo regolamento”.

Secondo quanto emerso dai test, al momento Melandri pare abbia qualche carta in più rispetto a Davies, quest’ultimo costretto a fare i conti con il recupero dall’infortunio. Può quindi essere il 33 l’anti Rea?    

Io farò la mia strada a prescindere da quelle che saranno le condizioni di Chaz – ha puntualizzato il ravennate – di sicuro mi sento più competitivo dello scorso anno, ho maggiore esperienza, inoltre fisicamente e mentalmente sono più forte. Nel 2017 temevo infatti il corpo a corpo e l’assenza dalle gare, ora invece sono preparato”.

Melandri ha infatti svelato che il suo approccio alle gare sarà diverso.

“Lo scorso anno ero più gentile quando mi trovavo in gruppo – ha ricordato - ora posso gestire meglio la situazione, cercando di essere più aggressivo. Vedremo quindi cosa fare”.

In occasione dei test australiani, il pilota attende i nuovi aggiornamenti da Borgo Panigale.

 “Ci serve un passo avanti sostanziale, anche se le questioni inerenti al cambio marcia non potranno essere stravolte. Mi aspetto però di trovare più facilità nel centro curva – ha ammesso - interverremo quindi sul motore, anche se ci sarà qualche novità per quanto riguarda la ciclistica”.

L’obiettivo del 33 in vista della tappa di Phillip Island è comunque chiaro, ovvero puntare al successo.

Andiamo giù pensando a quello, piuttosto che limitare i danni – ha avvisato - su quel tracciato può vincere chiunque”.

Tra i contendenti potrebbe esserci anche Camier, rivelazione con la Honda nei test.

“Leon è stato molto forte, però i test parlano del singolo crono, mentre la gara è diversa – ha sottolineato Marco -  a noi non interessava la prestazione, semmai avere delle informazioni per essere più veloci a Phillip Island. Rimango dell’idea che i valori visti in gara nel 2017 saranno ancora quelli, anche se qualcuno si avvicinerà”.

L’ultima battuta riguarda invece il futuro, perché a fine stagione scade il contratto con Aruba.

“Per me è importante partire bene e fare bene –ha  concluso il portacolori Aruba - in passato mi è mancata la stabilità e mi piacerebbe lavorare su un progetto nuovo. Preferisco però concentrarmi esclusivamente sul presente”.

Articoli che potrebbero interessarti