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SBK, Aruba Ducati: ultimo assalto al titolo col bicilindrico

La squadra riparte da tre con Michael Rinaldi al fianco di Chaz Davies e Marco Melandri

SBK: Aruba Ducati: ultimo assalto al titolo col bicilindrico

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La rincorsa Mondiale parte dalla Lombardia. Aruba ha infatti scelto il nuovo Data Center di Ponte San Pietro (Bergamo), inaugurato a ottobre, per togliere il velo alla Panigale che sarà chiamata a conquistare lo scettro nelle derivate. Nell’ultimo anno del bicilindrico, la livrea della Rossa rispecchia la tradizionale colorazione di sempre con il rosso e il nero a dominare la carena, anche se non manca un tocco di bianco.   

A fare gli onori di casa non può che essere Stefano Cecconi:  “La collaborazione con Ducati sta procedendo oltre ogni più rosea aspettativa – ha detto il CEO di Aruba – c’è grande soddisfazione per questo percorso. Il bilancio dell’ultima stagione è positivo – ha ricordato - Chaz è arrivato secondo nel Mondiale, però è necessario riflettere su come siamo giunti al risultato, dato che abbiamo faticato più del dovuto rispetto al 2016”.

Per Melandri l’ultima stagione ha rappresentato il debutto sulla Rossa: “Marco ha rispettato le aspettative, vincendo a Misano con una moto italiana su  una pista italiana – ha sottolineato Cecconi -  oltre al suo risultato c’è poi gioia per la vittoria del titolo nella Stock. Nel complesso siamo quindi soddisfatti, anche se dobbiamo fare l’ultimo passo per arrivare all’obiettivo Mondiale”.

Il sogno iridato accomuna anche Gigi Dall’Igna, chiamato a fare i conti con le novità rappresentate dal regolamento: “E’ una modifica arrivata in ritardo – ha sottolineato il general manager Ducati - ci siamo concentrati in particolare sul motore, cercando di apportare una profonda rivisitazione. Oltre a questo aspetto ci saranno delle concession part  previste durante la stagione in base ai risultati,  di conseguenza sarà più complicato intervenire. Forse  noi abbiamo patito più degli altri questa novità , essendo la nostra moto un bicilindrico – ha proseguito – anche se al momento non abbiamo portato in pista tutto ciò che serve per essere competitivi, attenderemo quindi il test di Phillip Island”.

Il futuro della Casa di Borgo Panigale è rappresentato dal V4: “Siamo senza dubbio impegnati nello sviluppo della prossima moto – ha ribadito Dall’Igna – verso la fine del Mondiale inizieremo a concentrarci sul V4. Ovviamente vogliamo arrivare alla vittoria, perché è giunto il momento di compiere l’ultimo passo”.

Nella prossima stagione Ducati dovrà fare i conti con l’assenza di Ernesto Marinelli, accasato in Termignoni: “La struttura non ha subito un grande cambiamento – ha spiegato Gigi – al momento  ho preso io il ruolo ad interim di Ernesto, mentre Marco Zambenedetti ci seguirà in pista”. Dall’Igna ha le idee ben chiare riguardo come muoversi:  “Vorrei che molti dei tecnici impegnati in MotoGP contribuissero al progetto della Superbike – ha svelato - portando a casa il maggior numero di dati possibile che permetta di sviluppare la moto. Stiamo lavorando per rendere la struttura Superbike più forte per i prossimi anni”.

Al suo fianco Paolo Ciabatti conferma le parole del general manager: “In Superbike l’impegno è come sempre al massimo livello – ha sottolineato il diesse - dall’arrivo di Dall’Igna a Borgo Panigale è aumentata la sinergia tra derivate e MotoGP . Ovviamente. Rea e la Kawasaki saranno come sempre il riferimento, però possiamo giocarcela con loro”.

Le speranze di riportare a Borgo Panigale quel titolo che manca dal 2011 sono riposte in Melandri e Davies.  Ad esaltare le qualità dei due piloti è Serafino Serafino: “Non ho mai visto un pilota che frena come Chaz – ha analizzato il team manager Aruba- lui è uno di quelli che crede sempre di poter vincere. Purtroppo in alcune occasioni abbiamo faticato, ma grazie a lui abbiamo vinto 23 gare con la Rossa”.

Mentre su Melandri: “Marco è un talento indiscusso – ha sottolineato Foti -sta vivendo una seconda giovinezza dopo due anni di stop. Sono convinto che arriverà a Phillip Island con un approccio diverso e farà di tutto per vincere un Mondiale prima di chiudere la carriera”.

La parola passa poi ai diretti interessati, ovvero i due piloti. Il primo a prenderla è il gallese: “Purtroppo sto recuperando dalla rottura al legamento del ginocchio –ha ricordato Davies  – per Phillip Island sarò pronto e l’adrenalina rappresenta la droga più potente”.

In seguito è il turno di Melandri: “Il 2017 lo considero eccezionale – ha svelato il ravennate - adesso avrò più esperienza e come sempre una grande squadra. Ho la consapevolezza dei miei mezzi e partirò con una mentalità diversa. Le quattro prove libere? È una notizia positiva, perché ci permetterà di avere più tempo per lavorare”.

Al fianco dei due ufficiali c’è anche Michael Rinaldi, che sarà impegnato in sella alla Panigale nei round europei: “Nei test mi sono trovato molto bene – ha detto il romagnolo – questa è una moto diversa rispetto a quella che utilizzavo nella Stock1000, dove ho vinto il Campionato.  Devo infatti migliorare la guida, dato che le prestazioni sono più elevate – ha ammesso – in pratica mi tocca fare l’aggiornamento come al telefonino. Ringrazio Aruba perché ha dimostrato di credere nei giovani”. La scelta di affidarsi al romagnolo è motivata da Cecconi: "Inizialmente non pensavo nemmeno di far correre Michael - ha ricordato il patron Aruba - abbiamo però valutato la sua posizione, cercando di trovare il migliore compromesso, visto soprattutto l'arrivo del V4. Con lui vogliamo quindi compiere un ulteriore step nel 2019”

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