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MotoGP, Piero Pelù: per Ducati potrebbe essere l'anno del titolo

Il leader dei Litfiba ama la Rossa di Borgo Panigale: "nel 2017 Dovizioso ed il team hanno fatto un lavoro incredibile, si ripeteranno"

MotoGP: Piero Pelù: per Ducati potrebbe essere l'anno del titolo

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 In un mattino d’autunno di tre anni fa, Piero Pelù riceve la telefonata probabilmente più sospirata quanto inattesa:Piero, l’è partito”.

Il rocker fiorentino corre subito dai suoi amici meccanici Marcone e Robertino di San Frediano, autori del miracolo: “avevo portato loro un mosquito prima serie, comprato in uno dei tanti mercati di zanzoni dell’hinterland milanese” attacca Pelù” tra le diverse chicche, lo trovai quasi per caso. Mi piaceva il motore, la bici era una Umberto Dei da donna degli anni ’60, e mi dissi: ‘cazzo, lo carico subito in macchina e lo porto a casa’. Consapevole dei tanti problemi che avrebbe potuto palesare dopo un periodo di inattività durato almeno 25 anni, lo affidai a mani esperte e capaci che, dopo diversi tentativi, fecero ritornare la voce a questa meraviglia”.

E Piero di voci se ne intende; lui, abituato a cantare canzoni di successo come “Spirito”, dove il senso della libertà è il tema dominante, non poteva resistere ad una tentazione così grande:inforcato il mosquito, iniziai a girare per San Frediano ad alta velocità, come un matto. Una volta fermo, mi ricordai di avere in garage un Solex degli anni ’70 ed un Ciao degli ’80. Partorii così l’idea più folle…”

Per una idea folle, servono complici all’altezza:è stato DJ Ringo a presentarmi Cristina Siani e Giovanni Di Pillo. Fu subito intesa, la nostra: ad Halloween 2015 in piazza Tasso a Firenze disputammo la prima Mosquito’s, alla quale vennero partecipanti da fuori città. Fu una vera e propria zingarata, la prima, ma piacque molto alla gente e, grazie all’organizzazione di Cristina abbiamo, nel tempo, fissato un vero e proprio calendario, con tutti i crismi del caso”.

A Verona ti sei dimostrato competente e preparato, interessato agli altri mosquitari…

Certo, perché lo spirito della Mosquito’s è proprio la condivisione umana, nella quale ci scambiano opinioni, esperienze e racconti. Ogni partecipante ha un motorino dedicato ed ogni dedica porta con sé una storia importante da raccontare”.

Competente, artista, rivoluzionario ed anche simpatico, il leader dei Litfiba colpisce per quel senso di amicizia che sa instaurare anche al primo incontro:tra tutti i premi messi in palio dalla Mosquito’s Way, il mio preferito è il ‘Fair play’, assegnato alla persona che più ha aiutato gli altri partecipanti dell’edizione in questione. La condivisione umana viene spiegata benissimo da questo premio, il vero simbolo della nostra kermesse, in cui il collegamento con la musica rock è fondamentale. Il nostro obiettivo è divertirci e far divertire”.

Musica e motori, un connubio perfettamente riuscito anche al Mugello…

“E ci torneremo a fine anno! Sai, a volte, guardandoci da fuori, mi sembra di essere a Monza nel 1972, invece, siamo proprio al Mugello nel 2017…”

Sulla pista toscana, lo scorso anno Dovizioso portò la Desmosedici GP sul gradino più alto del podio; una soddisfazione per il popolo in rosso ed anche per Piero: “del resto, dopo il primo cinquantino e la Vespa, sono passato ad una Scrambler che, tra l’altro, appare anche nel video di ‘A denti stretti’. Sono un Ducatista appassionato e tifo la Rossa di Borgo Panigale”.

Ti piacerebbe correre una gara in pista?

Nel rispetto dei corridori professionisti, non potrei definirmi uno di loro. So a quanti e quali rischi vengano sottoposti i piloti, ed io non sono avvezzo alle grandi velocità ed alle prestazioni pure in pista. Preferisco esplorare, sentirmi libero, percorrere ogni sorta di terreno senza lo stress della competizione con gli altri. Io guido ogni tipo di veicolo, in spazi aperti, godendomi il momento e la natura. I piloti, invece, vanno forte, forte davvero, e molti mi impressionano ancora”.

Chi ti ha impressionato nello scorso campionato?

Bè, con l'aiuto di tutto il team, Andrea Dovizioso ha fatto un lavoro davvero incredibile, conquistando tante gare con la Ducati ed insidiando Marquez per il titolo sino all’ultimo Gran Premio di Valencia. Il Dovi potrebbe anche ripetersi e chissà, quest’anno per la Ducati potrebbe essere l’anno buono per vincere il titolo Mondiale; me lo auguro io come ce lo augureremmo tutti”.

 

 

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