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Maurizio Gerini torna a far brillare il tricolore in Sudamerica

Il pilota ligure trionfa in sella alla Husqvarna nella categoria Marathon, ma per i piloti italiani il RAID è diventato una maledizione

Dakar: Maurizio Gerini torna a far brillare il tricolore in Sudamerica

Quanto ci mancano gli anni novanta e gli inizi del nuovo millennio. Anni in cui i colori italiani facevano da protagonista alla Dakar, catturando tutti i riflettori della scena. Impossibile infatti scordarsi i trionfi di Edi Orioli con Honda e Cagiva, così come quelli del compianto Fabrizio Meoni, che ci ha lasciato tristemente nel 2005. Fu proprio il pilota aretino a dare il là al dominio della KTM al RAID, che vanta ad oggi ben diciassette successi consecutivi.   

Dal 2002 il tricolore non sventola più e per vedere un azzurro sul podio bisogna tornare indietro al 2006, col terzo posto del bergamasco Giovanni Sala alle spalle di Coma e Despres. Negli anni la corsa è diventata a tutti gli effetti un affare tra spagnoli e francesi, con l’eccezione di qualche britannico o austriaco. È il caso delle ultime due edizioni, dove Sam Suderland e Matthias Walkner hanno conosciuto il sapore della vittoria. Per noi italiani invece, la maledizione della Dakar non ha fine e Alessandro Botturi lo sa bene.

Nonostante il sorprendente ottavo posto conseguito al debutto nel 2012, nelle edizioni seguenti l’alfiere Yamaha è sempre stato costretto al ritiro. Un epilogo amaro per colui che sognava di far brillare il tricolore in Sudamerica. Il tempo ci ha permesso poi di scoprire le nuove leve, è il caso di Jacopo Cerutti, che ha iniziato la propria avventura al RAID con un sorprendente dodicesimo posto nel 2016. Peccato per il ritiro dello scorso anno, in cui l’obiettivo era agganciare la top ten.

Nell’ultima edizione si è dovuto accontentare della 20^ piazza, precedendo di due posizioni Maurizio Gerini. Per il ligure lui si trattava della classica prima volta alla Dakar e siamo convinti che questa 40^ edizione gli rimarrà per sempre impressa nella mente.

L’alfiere del Team Solaris di Castiglion Fiorentino ha infatti trionfato nella categoria Marathon, ovvero quella dedicata alle moto di serie, in sella alla Husqvarna. Un misto di costanza e intelligenza il pilota di Chiusanico, arrivato al traguardo di Cordoba con le lacrime agli occhi. La sua avventura l’ha voluta addirittura chiudere in bellezza, realizzando un sedicesimo tempo assoluto nell’ultima prova che rimarrà il punto da cui ripartire in vista del 2019.

In un’edizione dove la bandiera austriaca ha dominato la scena, grazie al trionfo del binomio Walkner-KTM,  fortunatamente c’è anche spazio per un tocco di azzurro. Non ci resta quindi che ripartire da lì, consapevoli che la strada da percorrere sia lunga e ricca di insidie, tra dune, caldo e sabbia, ma d’altronde questa è la Dakar e tale rimarrà. Impossibile non amarla.   

 


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