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Hernandez: penso alla SBK, ma alla MotoGP non direi di no

Il colombiano è pronto alla nuova avventura con il team Pedercini, ma rumors lo danno sulla Yamaha Tech3: "se avessi una opportunità, tornerei nella Top Class"

SBK: Hernandez: penso alla SBK, ma alla MotoGP non direi di no

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Assicurandosi il colombiano Yonny Hernandez il team Pedercini porta nel Mondiale Superbike un personaggio decisamente esotico -considerando il dominio britannico degli ultimi anni- dotato di un sorriso smagliante e dallo stile di guida spettacolare, coltivato nel cross e in supermotard.

Nel frattempo, la dipartita di Jonas Folger lascia un posto libero in MotoGP, nel team Tech3 Yamaha; si vocifera che sarà proprio il colombiano a salire sulla M1 nel test di Sepang in programma tra pochi giorni. Anche se:al momento non posso commentare -ferma tutti Yonny- innanzitutto, mi dispiace molto per Jonas, non è bello sapere che un collega rinunci a correre per un problema di salute. Mi auguro davvero che lui possa tornare in sella presto” e continua: “il mio impegno stagionale è in Superbike con il team Pedercini, ora sono focalizzato su questa nuova avventura”.

Yonny, dopo aver glissato, sorride e specifica: “ovviamente, da pilota, se avessi ancora una opportunità di tornare in MotoGP, accetterei -precisa il numero 68- I miei anni in Top Class sono stati molto belli ed importanti per la mia carriera, perciò, se mi arrivasse la possibilità di correre ancora in MotoGP, lo farei. Ora, però, devo pensare al mio prossimo obiettivo: sono molto carico e motivato, voglio entrare in Superbike per fare bene. Il team Pedercini è davvero valido e competente e la Ninja -già provata a Jerez, mi è piaciuta; ho, ovviamente, bisogno di tempo e chilometri da percorrere, però ho capito subito come la Kawasaki ZX10RR sia una moto competitiva e dotata di un alto potenziale”.

È più difficile da guidare una MotoGP o una Superbike?

“È sinceramente difficoltoso comparare una MotoGP ad una Superbike. Tra i prototipi e le derivate cambia tutto: le gomme, i freni, l’elettronica, le regolazioni del telaio differenti impongono due stili di guida diversi. Secondo me è impossibile dire se una moto sia più facile dell’altra, io ritengo che siano totalmente imparagonabili”.

Per te ci saranno diverse novità, oltre alla moto…

“Oltre a scoprire e capire i comportamenti e le reazioni della mia Ninja, vedrò che aria tira nella categoria. Ci saranno, per me, avversari nuovi coi quali misurarmi e piste dove non ho mai corso. La cosa certa è che darò un gran gas, come ho sempre fatto nella mia carriera. Dopo un brevissimo periodo di acclimatamento, inizierò a spingere forte, facendo un bel lavoro con la squadra, sfidando i miei rivali”.

Troverai, tra gli altri, un certo Jonathan Rea…

Johnny è un pilota incredibilmente forte, un vero campione. Lui ha vinto 3 titoli consecutivi in Superbike e non per caso: il suo talento è enorme ed il team per quale corre è ufficiale, con una moto appoggiata direttamente dal Giappone. Il livello del team Provec è altissimo”.

 

 

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