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MotoGP, Folger: "In Australia ho stravolto il mio stile per la Yamaha"

Jonas protagonista a Phillip Island: "Se mi avessero detto del 4°crono non ci avrei mai creduto, più che il tempo la costanza"

MotoGP: Folger: "In Australia ho stravolto il mio stile per la Yamaha"

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Ci sono due Yamaha nelle prime quattro posizioni. La notizia è che una di queste non è quella di Valentino Rossi, bensì del rookie Jonas Folger. Se Maverick e Marc sembrano appartenere a un altro pianeta, il giovane debuttante della classe regina sta seguendo la loro strada. Lui però vuole rimanere ben ancora coi piedi a terra, perché questo è soltanto un test.

Non male essere dietro Vinales, Marquez e Pedrosa.

“Devo essere molto contento, non solo per il tempo che ho realizzato, ma anche per il passo che sono riuscito a mantenere. Inoltre ho ricevuto positivi riscontri dall’elettronica e le gomme. Oggi ho girato sull’1’29”, trovando fin da subito la giusta direzione da seguire. Andrò in Qatar con molta fiducia”.

Da Sepang a Phillip Island cos’è cambiato?

“Questi sono due tracciati molti diversi. In Malesia sono presenti frenate impegnative, mentre qua è molto più veloce. Ho dovuto stravolgere la mia guida per questa pista però sono felice per il risultato”.

A parte il terzo tempo, qual è l’aspetto incoraggiante?

“Penso di aver ottenuto diverse informazioni. Aver cambiato il mio stile è stato l’aspetto fondamentale. Sono riuscito ad essere molto veloce in curva, consapevole che era anche facile commettere degli errori”.

Ti vedi tra i primi dieci in questo 2017?

“Non ho grandi aspettative, devo soltanto rimanere tranquillo. Come ben sappiamo in gara cambia tutto, però sarebbe importante seguire questa strada”.

Se stamani ti avessero detto del quarto tempo?

“No, non l’avrei mai immaginato, tantomeno la posizione finale. Dopo questa giornata torno a casa contento, soprattutto per la costanza che ho evidenziato”.

L’unico neo è la caduta.

“Peccato, stavo andando veloce. Purtroppo alla Siberia si è chiuso l’anteriore e sono finito a terra. Anche le cadute servono per imparare e migliorare”.   

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