Se in Malesia Honda sembrava in (leggera) difficoltà, a Phillip Island la RC213V sta andando a vele spiegate. La prima giornata di test in Australia è stata sotto il segno di Marc Marquez, che ha mostrato i muscoli. Il campione del mondo ha segnato il miglior tempo in 1’29”497, ben più veloce della pole dello scorso anno e a soli 3 millesimi dal giro più veloce in gara.
Il giro secco è stato però solo la ciliegina sulla torta, perché il piccolo diavolo ha anche mostrato un passo insostenibile per tutti gli altri, riuscendo a girare con costanza in 1'30" basso.
A rispondergli è stato Valentino che ha sfruttato gli ultimi minuti per l’attacco a tempo. Missione riuscita perché il Dottore - che sta usando la doppia carena con ali ‘integrate’ - si è preso la seconda posizione a 0”186 dallo spagnolo.
Stessa strategia anche per Andrea Iannone che, alle prese con qualche problema di elettronica, aveva navigato a lungo a metà classifica. Il giro buono è arrivato alla fine e il pilota Suzuki è 3° a 0”429 da Marquez e per 63 millesimi davanti a Vinales.
Se Marquez e Rossi hanno fatto la differenza, la classifica dal 3° al 9° posto è abbastanza corta, con i 7 piloti in mezzo secondo. Crutchlow, a dimostrare la buona competitività della Honda, è 5° mentre Pedrosa è 7°.
Fra loro due si è piazzato Danilo Petrucci (sulla Ducati GP17 del team Pramac), anche lui autore di un giro veloce sul finale. E le Rosse ufficiali? Dovizioso è 8° staccato di 0”913, mentre Lorenzo è ancora più indietro, 11° a 1”134.
Bene Miller con il 9° tempo e ancora di più il debuttante Folger, che su una pista molto complicata per un debuttante in MotoGP è 10°, il suo compagno di squadra Folger è invece 15°.
Continuando a scorrere la classifica, Aleix Espagarò con l’Aprilia (che domani dovrebbe fare vedere la nuova carena) è 14° dietro alle Ducati di Bautista (caduto) e Barbera).
KTM con Pol Espargarò (anche lui a terra) è 17ª a 1”703, mentre il compagno di squadra Smith chiude la classifica con grande ritardo, dietro a Lowes (caduto 2 volte), Redding (anche lui scivolato) e Rins, che ci sta mettendo un po’ di tempo a trovare confidenza con Suzuki e MotoGP.
I TEMPI FINALI