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SBK, Melandri: A Phillip Island saremo a livello della Kawasaki

Marco svela nel giorno della presentazione: “Non aver fatto stravolgimenti ci ha aiutato, ora manca solo il tempo sul giro secco”

SBK: Melandri: A Phillip Island saremo a livello della Kawasaki

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Come se fosse il suo primo giorno di scuola. Non manca l’emozione nel volto di Marco Melandri nel mercoledì in cui Ducati Aruba toglie il velo alla nuova moto. Il ravennate è consapevole che questa è un’occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire e lui non vuole tradire le attese. Tra due settimane, in Australia, il primo vero banco di prova del nuovo anno.  

Un giorno a lungo atteso. Possiamo definirlo così?

“Oggi mi sono sentito davvero dentro la Superbike. Durante i test c’è sempre un’atmosfera serena e tranquilla, ora invece sto iniziando ad assaporare tutte le sensazioni che ci sono quando ti avvicini alla gara”.

Come prosegue l’affiatamento con la Ducati?

“Ho avuto buone sensazioni fin dal primo giorno. Ripartire non è mai semplice, però sto scoprendo sempre più la moto, modificandola anche in base alle mie esigenze. Direi che siamo sulla giusta strada”.

Il passo gara era l’ostacolo più grande da superare.

“Credo che siamo cresciuti, inoltre fisicamente sto bene e mi sento pronto per le prime due gare. in Australia saremo a buon livello, anche se sarà necessario migliorare sul giro secco. Partendo troppo indietro c’è poi il rischio di rincorrere”.

In  molti ti vorrebbero già vedere sul podio. Credi sia possibile?

“Non voglio farmi illusioni, ma le sensazioni sono positive. Penso che siamo tutti allo stesso livello, anche Kawasaki”.

Hai detto che Davies è l’avversario da battere.

“Nell’ultima parte di stagione è stato il più efficace, anche se Rea ha forse preferito gestire. Chaz sarà tosto quest’anno, perché avrà grande convinzione nei suoi mezzi”.

Quanto è cambiata la Ducati dal primo test?

Non fare grossi stravolgimenti ha senza dubbio aiutato, adesso la moto è bilanciata e con un buon passo gara. Forse soffriamo ancora qual cosina sul giro secco rispetto alla Kawasaki”.

E Melandri?

Adesso prevedo meglio i comportamenti della moto. Il team ha assecondato tutte le mie richieste, anche se talvolta potevano essere strane, dato che mi mancava l’abitudine alla gara. Forse la più grande novità della Panigale è la combinazione motore-elettronica”.

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Sarebbe bello, però pensiamo al presente. Partiamo tutti allo stesso livello e quest’anno può succedere davvero di tutto”.

Quanto si è adatta Melandri alla Ducati e la Ducati a Melandri?

“Devo adattarmi alla moto a livello di ciclistica, in particolare nei cambi di direzione. Sicuramente la moto mi ha aiutato nell’erogazione del freno motore, dato che a causa della mia statura ho meno carico in frenata. Dovremo però compiere qualche passo in avanti”.

Le prime due gare sono un’incognita. L’Australia potrebbe essere già l’occasione per stupire?

È una gara, dove potrà succedere di tutto. Ci sarà anche il meteo ad essere imprevedibile, io voglio vivere giorno per giorno, con l’obiettivo di fare del mio meglio, senza essere frenetico”.    

 

 

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