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SBK, Van Der Mark: "In Yamaha per vivere una nuova avventura

L'olandese del team Pata ha lasciato la Honda Ten Kate per cercare nuovi stimoli: "voglio vincere ancora a Suzuka e provare la MotoGP"

SBK: Van Der Mark: "In Yamaha per vivere una nuova avventura

Il percorso agonistico di Michael Van Der Mark sembrava un disegno, un percorso tracciato ad hoc per arrivare a raggiungere le mete più ambiziose: il giovane pilota olandese, dopo il titolo di Campione del Mondo Supersport 2014 in sella alla Honda CBR600 del Team Ten Kate, olandese come, lui, è approdato in SBK l’anno successivo e, in due stagioni, il biondo e magro numero 60 ha collezionato 9 podi, sfiorando la vittoria più volte, senza centrarla.

Forse proprio questo ultimo passo, mancante e fondamentale, ha spinto Michael a cambiare punti di vista e lidi: “dopo anni bellissimi con la Honda del team Ten Kate, ho preso la decisione di andare via, di cambiare aria; ad un certo punto ho sentito l’esigenza di vivere una nuova avventura, per conoscere persone diverse e sentirmi ‘fresco’ ancora una volta nella mia carriera. A quel punto, è arrivato il team Yamaha e ci siamo messi d’accordo.  Ed ora, eccomi qui”.

Adesso sei qui, squadra nuova, moto nuova…

Sì, tutto nuovo per me; per quanto riguarda la moto, devo dire che la R1 è davvero diversa dalla Honda che ho guidato nei due anni passati: la prima cosa che ho notato è che il telaio della R1 è molto valido e devo lavorare sugli assetti per poterlo sfruttare al meglio. Il motore Yamaha è totalmente differente rispetto al CBR Honda, mi sono divertito nei test in sella alla R1 e per andare forte devo adattarmi abbastanza”.

Appunto, in che aspetto devi migliorare la tua guida?

“Con la Yamaha R1 la guida più redditizia è facendo scorrere la moto pulita e lineare, specialmente quando si apre il gas; l’erogazione del motore è dolce e si trova potenza ad ogni regime. Io devo stare attento quando spalanco il gas, perché la potenza arriva in un modo diverso da come ero abituato sulla Honda; con la Yamaha sembra di andare piano ma, in realtà, si è più veloci”.

Pensi che Rea, Sykes e Davies si possano battere?

Innanzitutto io devo migliorare e prendere confidenza con la Yamaha, comunque, come ho già fatto in passato, anche quest’anno avrò alcune opportunità di stare davanti a loro”.

Nella sede Yamaha situata vicino al circuito di Monza erano presenti, tra gli altri, anche i team impegnati nel Mondiale Endurance e, considerando la filosofia della casa dei tre diapason che consiste di utilizzare al meglio ed in più categorie i piloti con la casacca blu, come possono dimostrare i casi di Alex Lowes e Niccolò Canepa nella passata stagione, anche “VDM” potrebbe guidare moto dalle caratteristiche differenti: “ho parlato con Yamaha per definire al meglio la mia stagione; ovviamente, la priorità è rappresentata dalla SBK, però, io vorrei anche andare nche alla 8 Ore di Suzuka: ho già vinto due volte quella gara in sella alla Honda CBR ed ora voglio provarci con la Yamaha, voglio vincere ancora a Suzuka”.

La MotoGP non ti attrae?

Certo che mi attrae! Non ho ricevuto promesse dalla Yamaha, quando parlavamo di questa stagione, però io ho chiesto di poter effettuare un test sulla M1. Vedremo, ora mi devo concentrare per andare forte con la R1 SBK e sono tante le cose da fare per poter migliorare”.

Chissà, forse la scelta del pilota olandese di passare con Yamaha è stata dettata dalla impossibilità con Honda di concretizzare queste opportunità future nelle quali egli crede molto.

 


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