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Russo: "La SBK sembra... la MotoGP!"

Il pilota del team Yamaha-Guandalini ha scoperto la nuova categoria: "gli avversari sono leoni in sella a moto ufficiali, a me serve tempo e tranquillità"

SBK: Russo: "La SBK sembra... la MotoGP!"

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Riccardo Russo ha effettuato i primi test 2017 in sella alla Yamaha R1 a Portimao e Jerez, per prendere confidenza con la nuova moto e comprendere i segreti della SBK, la categoria nella quale il ragazzo campano debutterà quest’anno.

Il giovane pilota del team Guandalini ha potuto saggiare la 4 cilindri di Iwata scoprendo tante novità, tra uno scroscio di pioggia e l’altro: “sia a Portimao che a Jerez ho potuto girare poco -precisa Riccardo- perché, oltre ad un piccolo problema tecnico accusato da un propulsore e le condizioni meteo instabili, su quattro giornate complete ne ho sfruttate al meglio solo due”.

Nonostante i piccoli intoppi, “Rick 84” ha individuato le caratteristiche della sua R1 SBK: “la moto è stata allestita appena prima del test, la squadra si è impegnata tanto e siamo riusciti a provarla, per capirne le caratteristiche: la R1 SBK è decisamente più rigida di una Superstock, oltretutto le sospensioni sono molto più sofisticate e sensibili; grazie alla forcella più evoluta, si riesce ad entrare in curva molto più rapidamente rispetto ad una Superstock. Un altro aspetto che ho trovato più efficace è stata la frenata, coi Brembo si possono tirare staccate formidabili”.

Il motore Superbike ti ha impressionato?

“Il motore non mi ha spaventato molto, sinceramente. Ho notato che spinge un po' di più della versione Superstock, ma è anche vero che ho provato una configurazione del propulsore dedicata ai test. Ci lavoreremo per farlo progredire”.

Hai provato le Pirelli slick, come le hai trovate?

Le gomme Pirelli mi sono piaciute parecchio; le avevo già provate in alcune gare del CIV 2016 e, un po', le conoscevo. Posso dire che garantiscono più grip e percorrenza di curva rispetto alle intagliate”.

Nei test hai avuto modo di misurarti coi tuoi prossimi avversari, cosa hai notato?

Io e Guandalini rappresentiamo un team nuovo, bisognoso di molti chilometri di lavoro sulla moto e tempo per conoscerci, per trovare affiatamento e misure. I nostri avversari non si sono fermati mai, loro hanno girato praticamente sempre e costituiscono ‘pacchetti’ già affermati e consolidati. I nostri rivali sono leoni, ho constatato che il livello tecnico è davvero alto, i piloti sono velocissimi. Le squadre ufficiali posso contare su pacchetti tecnici ed organizzativi impressionanti. Le loro moto possono contare su gestioni elettroniche evolutissime e chi sta in sella sa sfruttare al meglio la propria moto. Rea e Sykes sono andati forte in ogni condizione, i due piloti Yamaha hanno una moto rinnovata. Non dimentichiamo le Honda, le Ducati…”

Il livello generale ti ha colpito?

Altro che ‘Superbike serie B’. Il livello di questo campionato è cresciuto ancora, ci sono tante case ufficiali presenti. Quasi quasi mi è sembrato di essere in MotoGP… l’Aprilia metterà in pista 3 moto che saranno sicuramente assistite da Noale; in circuito i tempi parlano chiaro: ogni pilota vuole mettersi in mostra e fare bene, ovvero, stare davanti a giocarsi la vittoria. Nei test di Jerez i tempi di Rea, per esempio, erano come quelli delle MotoGP; il cronometro non sbaglia mai”.

In sella, dove pensi di poter migliorare?

Questa moto va guidata spigolando il più possibile, frenando forte, piegando in modo deciso e raddrizzando la moto… prima che si può! Bisogna dare presto un gran gas, facendosi aiutare dall’elettronica, per noi da migliorare”.

Tra poco partirai per Phillip Island, con quale obbiettivo?

“Io voglio dare il massimo da me stesso, traendo il meglio dalla mia moto. La mia Yamaha R1 non sarà ufficiale e, sia me che la squadra, avremo bisogno di tempo per capire come lavorare e migliorare. Voglio andare forte, con quello che ho, con uno stato d’animo di tranquillità. Anche perché la pista australiana è davvero ostica”.

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