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MotoGP, Dall'Igna: "L'aerodinamica della Ducati? La vedrete in Qatar"

Gigi svela: "Senza ali moto meno performanti  e più pericolose. Lorenzo? Un concentrato di precisione" 

Dall'Igna: "L'aerodinamica della Ducati? La vedrete in Qatar"

“Quest’anno non abbiamo scuse”. Non ha utilizzato troppi giri di parole Gigi Dall’Igna nel giorno in cui è stata svelata la nuova livrea della Ducati. Nel volto del papà della GP17 c’è la sensazione che questa volta la Rossa di Borgo Panigale possa ambire a un traguardo veramente importante. Jorge Lorenzo rappresenta la carta per puntare al titolo mondiale, anche se resta il punto interrogativo legato a come sopperire al rimozione delle ali.   

“In questi mesi abbiamo cercato di trovare un compromesso per fronteggiare la novità del regolamento. Di certo non esiste una vera alternativa  Senza ali la moto sarà più veloce in rettilineo, ma di certo meno performante. Pertanto ci sarà un passo indietro in termine di prestazioni e sicurezza”.

Spesso si è detto che la Ducati è troppo esigente dal punto di vista fisco.

“Diciamo che è una delle parti su cui stiamo lavorando. Ci sono alcune idee, però devono essere confermate in pista non solo a parole. Non vedo l’ora di essere a Sepang per valutare tutto il materiale nel primo test”.

Lo scorso anno in Malesia avete dovuto rincorrere.

In gara e sull’asciutto la moto si era comportata bene. A me non interessa più di tanto avere il miglior tempo  a Sepang, preferisco essere davanti in Qatar. In Malesia quello che sarà fondamentale è sfruttare tutto il tempo a disposizione”.

Dove si farà sentire l’assenza delle ali?

Forse in alcune piste come il Qatar non avvertiremo questo problema, in altri circuiti tipo Jerez potrà invece emergere qualche difficoltà. Ovviamente è una situazione che coinvolge tutte le squadre”.

Quando vedremo l’aerodinamica della GP17.

Nei prossimi test ci aspettiamo dei passi avanti, anche se credo sia necessario attendere il Qatar. Soltanto all’ultimo verrà svelata”

Losail è il tracciato giusto per vincere con Jorge?

È una pista che ci è sempre piaciuta. Piace ai nostri piloti, però è soltanto la prima gara. Qualora non dovessimo vincere non ci saranno drammi. Quello che conta è arrivare il più davanti possibile a fine stagione. Il Qatar non è certo una gara decisiva per la stagione”.

Lorenzo ha utilizzato tre parole per definire questa nuova avventura: magia, fantasia e metodo.

Credo che la fantasia sia la qualità necessaria per un tecnico nel suo lavoro. Lui invece lo considero un concentrato di precisione”.

C’è un po’ di pressione rispetto alle stagioni precedenti?

“Il 2017 sarà un’annata importante come lo è stata la prima, ma anche la seconda. In questi anni abbiamo messo un mattone in più nella struttura che ci porterà a lottare per il Mondiale. Adesso dobbiamo soltanto fare il resto”.

Quanto è cambiato Lorenzo secondo te?

“Jorge è molto simile a dieci anni fa. Ovviamente non c’è stato gran modo di approfondire dopo la prima uscita di Valencia. Sicuramente dopo quella due giorni era felice e tranquillo, ma siamo consapevoli che durante la stagione ci saranno anche dei momenti di difficoltà da affrontare”.

Su cosa si è concentrato il vostro lavoro?

“Abbiamo cercato di lavorare di più sui limiti derivanti dal centro curva e la prima fase di apertura del gas, ma anche sui nostri punti di forza. Se non avessimo preservato i vantaggi sarebbe stato un grave errore”

Avete trascorso più tempo in galleria lo scorso anno per le ali o quest’anno senza?

“Ci sono stati molti più ragionamenti e simulazioni nel momento in cui è stata ufficializzata la novità del regolamento sulle ali. Di sicuro questo ha comportato una grande spesa dal punto di vista economico, inoltre la moto senza ali è sicuramente meno performante e più pericolosa”.   

Quanto è importante avere in squadra Casey Stoner?

“È un  pilota straordinario, capace di trasmetterti nel dettaglio ogni comportamento della moto”


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