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MotoGP 2017: grandi speranze e qualche certezza

Il nuovo anno a due ruote: l'azzardo di Lorenzo, il sogno di Valentino, l'esame di Marquez. Il futuro dei protagonisti della classe regina

MotoGP 2017: grandi speranze e qualche certezza

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Il 2017 è appena iniziato ma il calendario della MotoGP ha i propri tempi e bisognerà aspettare ancora qualche settimana prima che scocchi la mezzanotte per le moto. Come tradizione si comincerà al caldo della Malesia (il 30 gennaio) dove partirà l’inverno di test che porterà alla prima gara in Qatar alla fine di marzo.

Cosa riserverà questo nuovo anno, è un mistero che neanche una sfera di cristallo o un’intensa attività astrologica possono rivelare ma il 2016 ha preparato nel migliore dei modi il suo successore. Cambi di casacca, voglia di rivincita, speranze di riscossa, responsabilità di riconferma, sono alcuni degli ingredienti che faranno dimenticare le abbuffate festive per quelle sportive.

LE CONFERME - Non tutti i piloti hanno deciso di cambiare aria per il nuovo anno. Marquez, Rossi e Dovizioso sono fra questi. Il blasone di campione del mondo impone di partire da Marc, il fenomeno capace di prendersi 3 allori in 4 anni in MotoGP. A lui spetta l’onore (e l’onere) di difendere il titolo, operazione che per altro gli è già riuscita in passato nel 2014. Il rapporto con la Honda va a gonfie e vele, quello con la RC213V ha avuto alti e bassi in passato ma negli ultimi tempi sembra riscoppiato l’amore. Parte con tutti i favori dei pronostici, il che significa che ha tutto da perdere… ma anche da guadagnare.

Può valere un discorso simile per Valentino, che dopo una carriera più che ventennale e innumerevoli successi non ha più niente da dimostrare. Eppure il Dottore non pensa minimamente a cedere alla pensione. Un po’ perché si diverte, un po’ perché quel decimo titolo è un sogno troppo affascinante per lasciare perdere. Qualche anno fa ha ritrovato nella Yamaha la sua compagna di vita e i suoi giorni da pilota li finirà con lei, possibilmente con qualche trofeo in più sulla bacheca.

Anche il rapporto tra Dovizioso e la Ducati è di quelli a prova di bomba, si può dire che Andrea abbia visto - e fatto - crescere la Desmosedici. Ora è una moto matura, con lei ha conquistato la prima vittoria ma non basta. Serve quell’altro passo in più, puntare più in altro, e allo stesso tempo gestire la convivenza con l’ingombrante Lorenzo. La lista di cose da fare per l’anno nuovo è fitta.

LE SCOMMESSE - Chi lascia la strada vecchia per la nuova… Lo hanno fatto Lorenzo, Iannone e Vinales tra gli altri. Azzardi diversi, da cui però tutti si attendono molto. Soprattutto da Jorge, che dopo dopo 9 anni con i giapponesi si è fatto tentare dall’Italia. Lo stipendio a 7 zeri e il blasone di moto e pilota non ammettono passi falsi e lo spagnolo sarà l’osservato speciale dell’anno. La prima presa di contatto si è risolta con un sorriso sul volto di Jorge, sperando che il buon giorno si veda dal mattino.

Forse l’addio di Iannone alla Ducati non è stato indolore, ma in Suzuki ha trovato un’ottima occasione. Sarà il pilota di punta, che vuole dire una bella opportunità ma anche una pesante responsabilità. Sulla velocità di Andrea ci sono pochi dubbi, per lui l’obiettivo è trovare costanza e tranquillità, due qualità che servono per giocare sempre ad armi pari con i migliori. Una missione, per lui, tutto sommato possibile.

Dei tre, Maverick è quello che ha rischiato meno. Avere un poso in Yamaha è come vincere alla lotteria, ma Vinales ha ottenuto quella sella con il talento e non con la fortuna. L’esordio è stato col botto, nel senso buono: uno spettacolo pirotecnico col cronometro. Ora dovrà rimanere a quel livello, facile a dirsi ma non così a farlo. Soprattutto quando dall’altra parte del box si ha una leggenda.

LE SORPRESE - Sono quelle che ci attendiamo da alcuni piloti e ne abbiamo individuato, come nei precedenti casi, un terzetto: Petrucci, Crutchlow e Pedrosa. Danilo si è meritato sul campo una moto ufficiale, benché nel 2016 non abbia particolarmente brillato, complice anche l’infortunio iniziale. Petrux avrà un’altra occasione e a tutti i mezzi per sfruttarla al meglio, deve solo ricordarsene.

Per Cal l’anno appena passato è da incorniciare, sia dal punto di vista personale (con la nascita della figlia Willow) che da quello sportivo (con le due vittorie). In fondo l’inglese ci ha già fatto una bella sorpresa, ma potrebbe riservarne una ancora migliore. Basterebbe smettere di essere un’outsider per diventare una certezza, impresa non certo semplice non avendo una moto ufficiale ma alla sua portata.

Potrebbe sembrare ingeneroso mettere Dani in questo gruppo di piloti, considerando che lo spagnolo è da anni fra i migliori della categoria. Ma vuoi per un motivo vuoi per l’altro, è sempre mancato qualcosa per fare suo il titolo. Gli acciacchi sembrano alle spalle, la confidenza con le Michelin migliorare, e allora Pedrosa può partire all'attacco.

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