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SBK, Torres: "il podio con MV? Una scommessa possibile"

Lo spagnolo del team Agusta Reparto Corse è entusiasta della nuova moto: "guidare la F4 è come una magia"

SBK: Torres: "il podio con MV? Una scommessa possibile"

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Durante la visita al Reparto Corse MV Agusta, Jordi Torres è rimasto quasi estasiato. Lo spagnolo numero 81 conosceva la storia della Casa varesina ma, dopo aver respirato l’atmosfera che si vive nella sede di Schiranna, si è reso conto di quanto sia prestigiosa ed importante la moto che andrà a guidare il prossimo anno:MV è un mito, è un marchio che ha fatto la storia del motociclismo -esclama entusiasta Jordi- non solo per i risultati avuti con Agostini e Read: nella fabbrica MV Agusta aleggia un’aurea magica e capisco perché gli appassionati amino tanto guidare queste bellissime motociclette”.

Torres ha provato la F4 nel test a Jerez di novembre: “arrivando dalla BMW, che si muoveva molto ad ogni apertura del gas, mi aspettavo una moto davvero simile -spiega Jordi- invece, la MV non è così, anzi: la F4 è dura, rigida. Nonostante il telaio in traliccio di tubi di cui è dotata, la moto è agile e precisa. Camier ed il team hanno lavorato molto e bene, Leon è alto come me ed io sfrutterò al meglio il lavoro fatto da lui”.

Camier ha sfiorato il podio in diverse occasioni…

“Il mio obiettivo sarà abituarmi il prima possibile alla F4, una moto tanto diversa da quelle guidate prima da me. In Australia potremmo già andare forte, dovremo sfruttare quelle piste nelle quali le caratteristiche di precisione e velocità in curva ci potranno aiutare. Il nostro range sarà, secondo me, quarti o quinti. Ma se qualcuno sbaglia… saremo pronti a scommettere di solcare un gradino del podio. Se quasi ci è salito lo scorso anno Leon Camier, perché non posso riuscirci io? So che i ragazzi MV possono fare una moto davvero competitiva”.

Jordi, autore di una vittoria e tre podi in Moto2, in Superbike ha colto una affermazione, finendo nei primi tre altre cinque volte:mai mi stancherò di ripetere che correre in Superbike mi rende davvero felice -afferma convinto- questo campionato si adatta perfettamente alla mia concezione di come vivere le gare ed il lavoro dei team. La Superbike è un Mondiale che può crescere ancora, tutti i protagonisti vogliono che l’audience aumenti, conservando i valori sportivi ed agonistici che hanno sempre contraddistinto questa serie”.

 

Ti diverti nel paddock ed in pista…

“Certamente! Se dovesse arrivare il giorno in cui dovessi smettere di sorridere e divertirmi, deciderò di starmene a casa. Non potrei fare un lavoro così serio e professionale privandomi del mio sorriso. La mia parola è felicità: si deve sempre essere positivi in ogni situazione. Sto guidando una moto, è divertente, non pensi?”.

Rea con la Kawasaki ha ancora battuto tutti ed il pubblico si è divertito un po' meno…

Rea e Sykes con le Ninja sono forti, se li osserviamo guidare possiamo notare come difficilmente si scompongano, sono entrambi veloci e puliti, la moto si muove poco e loro cadono davvero raramente. Ma la differenza vera la fai Rea: lui non molla mai, Johnny vuole vincere sempre, la sua sfida è essere primo in ogni condizione, sfruttando al 100% la sua ZX10RR. Rea è motivato ed è difficile batterlo”.

Cosa faresti per aumentare lo spettacolo?

 “Per riportare lo spettacolo serve il sorriso: il pubblico vuole vedere questo. Io mi impegno molto nel mio lavoro e lo faccio divertendomi. Voglio rimanere in SBK al 100%, mi piacciono queste gare e le persone che costituiscono il nostro paddock, io posso aiutare il campionato a diventare migliore. Qui ognuno si occupa di qualcosa, consiglio al pubblico di guardare le gare in tv e di venire a vederci in circuito. Qui c’è contatto tra la gente ed i piloti, ogni addetto ai lavori è disponibile perchè in Superbike vige ancora uno spirito di amicizia”.

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