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MotoGP, La previsione di Pernat: Lorenzo obbligato a vincere

1ª PARTE - Il manager sul 2018: "Yamaha non sbaglierà ancora, Dovizioso sarà in lotta per tutta la stagione. La sorpresa? dico Miller"

MotoGP: La previsione di Pernat: Lorenzo obbligato a vincere

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Quando un anno volge alla fine, da una parte si tirano le somme della stagione passata e dall’altra si guarda con curiosità a cosa potrebbe accadere nella prossima. Servirebbe trovare una palla di cristallo sotto l’albero di Natale per sapere cosa ci riserverà il futuro, ma in mancanza di oggetti magici abbiamo chiesto al nostro Carlo Pernat di fare l’indovino e il manager genovese non si è certo tirato indietro.


IL RITORNO YAMAHA -Il 2018 sarà più emozionante del 2017, ne sono sicuro al 100% - assicura - Perché lo dico? Perché quest’anno la Yamaha è uscita troppo presto dalla lotta dal Mondiale ed è la prima volta che succedeva. La Yamaha sarà nella lotta, è sempre stata un punto di riferimento, i suoi ingegneri metteranno a posto la moto e Valentino e Vinales saranno della partita. Sarà un anno emozionante soprattutto per questo motivo, poi vedremo se ci saranno anche altre Case che riusciranno a fare un salto”.

Chi potrebbe inserirsi in mezzo alla triade Ducati-Honda-Yamaha?

Fra tutte credo che sia la Suzuki quella con più aspettative, sia per via di avere Iannone sia per il fatto che è tornata ad avere le concessioni, che gli daranno qualche vantaggio - la sua risposta - Per la KTM secondo me è ancora un po’ presto, mentre l’Aprilia guarderà più al 2019, ma dovrà investire più soldi”.

Su chi sia il favorito, Pernat non ha dubbi.

Chi ha il numero 1 sulla carena è sempre e comunque il favorito per l’anno successivo - sottolinea - Marquez ha dimostrato di guidare la sua moto come si deve e la Honda lo deve ringraziare. Credo che batterà Valentino come numero di titoli, è giovane e ha ancora molta strada davanti a sé. Sarà lui l’uomo da battere, è un fenomeno e ha acquistato una grande sicurezza. Sul fatto che sia il favorito non ci piove”.

DOVI FRA I GRANDI, LORENZO ALL'ESAME FINALE - Marc nel 2017 ha dovuto fare i conti con un Dovi in splendida forma e per Carlo non è stato un caso.

Dovizioso non è stato un miracolato - mette in chiaro le cose - ha fatto un salto di qualità molto grosso e quando questo succede poi non si torna indietro. Sono convinto che ci sarà per tutto il campionato e anche che la Ducati migliorerà ancora, Gigi ci ha abituato a continui progressi. Inoltre Andrea partirà da favorito, cosa che non capitava quest’anno, e farà una grossa differenza sia dal punto di vista psicologico che pratico, quando acquisti sicurezza poi non la molli più.

Se Dovizioso deve confermarsi, il suo compagno di squadra è invece chiamato al riscatto.

Lorenzo è obbligato a vincere per tanti motivi: perché è un 5 volte campione del mondo ed è un pilota fortissimo, perché è pagato una cifra molto alta, perché adesso la Ducati è una buona moto e infine perché è al secondo anno - l’elenco di Pernat - Sono quattro motivi per cui deve fare il Lorenzo, se non ci riuscirà penso che sarà più colpa sua che della Ducati. Non stiamo più parlando della Rossa che andava forte solo con Stoner perché era l’unico che sapeva guidarla. Mi sembra che alla fine qualcosa di buono Lorenzo l’abbia fatto, ma da lui ci si aspetta che lotti per il Mondiale. Se non ci riuscisse, sarebbe una stagione buttata via e, in ogni caso vedo dura una riconferma alle stesse cifre per il 2019”.

ZARCO, MORBIDELLI E MILLER: LARGO AI GIOVANI - Un nome caldo, dopo lo straordinario debutto in MotoGP, è quello di Zarco. Johann ha mostrato di lottare spesso alla parti con i migliori, ma non è in un team ufficiale.

Zarco è una storia strana, lui ha dimostrato alla faccia di tutti un bel pilota: è cattivo, guida bene e lottare con i primi in MotoGP è la cosa più difficile - spiega il manager - Ha fatto un salto di qualità o forse era già così, tutti noi non abbiamo scommesso su di lui. Molto dipenderà da che tipo di moto gli daranno, non siamo ancora ai livelli della Formula 1 ma ci stiamo avvicinando e se non hai una buona moto, puoi essere chi vuoi, ma non fai molto strada. La chiave di volta sarà la moto che gli daranno, con un buon mezzo sarà della partita. Però siamo sempre parlando di un pilota che corre per un team satellite e le seconde squadre difficilmente battono le titolari. Non aspettiamoci che si giochi il Mondiale, ma forse mi sbaglierò”.

A proposito di debuttanti di lusso, ne abbiamo uno in casa ed è il campione del mondo della Moto2.

Non mi aspetto che Morbidelli finisca nei primi 7, se ci riuscisse sarebbe un fuoriclasse - dice Pernat - Arrivare fra i primi 10 sarebbe il suo massimo obiettivo e vorrebbe dire tanto. È chiaro che la Honda deve puntare sui giovani, ha lasciato andare Miller e ha preso Franco, quindi credo che sarà messo nelle giuste condizioni. Quest’anno ha dimostrato di essere molto forte, però la Moto2 era un po’ svuotata senza Zarco, Rins e Folger. Alla fine ha lottato con Luthi, che non è un termine di paragone importante. Morbidelli ha dimostrato di essere molto forte, credo che tutto dipenderà dalla sua testa, ancora più della moto. Bisognerà vedere come inizierà.

La previsione è quasi completa, ma prima di lasciare andare Pernat vogliamo ancora sapere chi sarà la sorpresa del 2018-

Ho due nomi e uno è Iannone, ma più che una sorpresa sarà una conferma. Il secondo è Miller, perché ha fatto la scuola della MotoGP, va in un buon team che ha fatto crescere molti giovani e avrà una buona moto, oltre al supporto ufficiale della Ducati. Dico Jack”.

Il tempo ci dirà se Carlo aveva visto giusto, ma ha ancora da dirci qualcosa prima che questo 2017 volga al termine. Cosa? Non abbiate fretta.

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