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MotoGP, Poncharal: tenere Zarco? non so neanche se sarò con Yamaha

Il patron di Tech3 a ruota libera: "Valentino sarebbe la priorità per il secondo team. Johann non avrà la nuova moto nel 2018"

MotoGP: Poncharal: tenere Zarco? non so neanche se sarò con Yamaha

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Miglior debuttante dell’anno, 6° posto in classifica alla fine del campionato, 3 podi, 2 pole position, 4 volte il giro più veloce in gara e, grazie ai suoi risultati, Tech3 ha vinto il titolo di miglior team indipendente nella stagione. Sono i numeri di Johann Zarco, la rivelazione del 2017 in MotoGP, un pilota che nonostante due titoli in Moto2 non aveva convinto tutti.

Suzuki, dopo averlo messo sotto contratto, se lo è lasciato scappare e l’occasione l’ha presa al volo Hervé Poncharal, il team manager della squadra francese.

Hervé, sei il miglior manager della MotoGP o solo il più fortunato?
“Non bisogna mai pensare di essere il migliore, quindi direi che sono il più fortunato (ride)”.

Quando hai firmato con Zarco ti aspettavi simili prestazioni?
Sicuramente ha sorpreso anche me, anche se mi aspettavo da lui buoni risultati. Quello che aveva fatto in Moto2 aveva dell’incredibile, aveva dimostrato di essere un pilota aggressivo e intelligente”.

Ma…
“Quando un pilota quando cambia categoria non si può mai sapere. Per alcuni serve più tempo per adattarsi, come per Rabat, altri invece ci riescono all’istante, come Marquez”.

Zarco appartiene alla seconda categoria.
Nei primi test a Valencia era stato subito veloce, si è adattato facilmente alla MotoGP ed è stato intelligente, riuscendo a capire cosa serve per guidare queste moto. Però fare un giro veloce in prova è una cosa ma in gara cambia tutto”.

Non eri ancora convinto?
Nei test invernali avevamo fatto delle simulazioni di gara, poi in Qatar è stato al comando per 7 giri prima di cadere. È stato importante mostrare di potere stare davanti, ma quello è un GP particolare, la pista è sempre in condizioni difficili e spesso i top rider non spingono al massimo, preferendo portare a casa punti”.

Cosa ti disse Johann tornato ai box?
“Che non stava facendo il pazzo, aveva commesso solo un piccolo errore ma non gli avevo creduto molto (ride). Mi promise che ci sarebbero stare altre occasioni per stare davanti, non bisognava essere tristi”.

Aveva ragione.
“In Argentina fu 5°, come in Texas dove lottò con Valentino, a Jerez stette davanti. Incominciai a rendermi conto di quanto sia speciale questo ragazzo. Non è un pazzo e nemmeno uno stupido. In tanti dicevano che quando sceglieva gomme più morbide degli altri stava facendo un azzardo, ma non è mai stato così. Quando c’è stata quella scelta è perché sapevamo di potere arrivare a fine gara, lui e Guy (Coulon, il suo capotecnico ndr) avevano lavorato su quegli pneumatici nelle prove. E Zarco ha avuto spesso le palle di imporsi con i ragazzi della Michelin per sostenere la sua scelta”.

Merito suo.
Ho cercato di dargli la sensazione di essere a casa, in una famiglia in cui ci sono persone che credono in lui, è un aspetto importante. Sono orgoglioso di esserci riuscito e averlo messo nella posizione di potere dare il massimo. A volte ci si dimentica che tutti i piloti sono persone, anche ai livelli di Valentino e Marquez, e infatti Marc spesso sottolinea quanto sia importante per lui la squadra”.

È un lavoro di gruppo.
“Passare tempo insieme permette di conoscersi meglio, da un punto di vista personale che poi si riflette su quello lavorativo. Ai box c’è poco tempo e tanta pressione nei turni di prove e con Johann ci capiamo al volo. La comunicazione è importante e lui appena sceso dalla moto sa perfettamente quali indicazioni dare per migliorare”.

Parli quasi da padre.
Come ho detto, mi piace che tutti si sentano parte di una famiglia. Una squadra è come una catena in cui ogni maglia è importante, se una si rompe va tutto in pezzi.

Spesso ci si dimentica che non aveva una moto ufficiale…
Quando sei in un team ufficiale hai sempre molte cose da provare, devi concentrarti su molte cose. La nostra M1 non ha evoluzioni, quindi possiamo focalizzarci su gomme e setup e da una parte il lavoro è più facile. In una squadra ufficiale c’è la possibilità di andare in confusione”.

A un certo punto si è detto che Zarco andava più forte di Valentino e Vinales perché la sua moto era migliore.
Quando lavori a stretto contatto con un pilota tieni molto a lui e penso che certi commenti dei media e di altri piloti non siano stati corretti nei confronti di Johann. Io un grande rispetto verso Valentino, Maverick e la Yamaha, lo voglio sottolineare, i suo ingegneri non sono stupidi: quanti titoli e gare hanno vinto nella loro storia?”.

Quindi la M1 2016 non era migliore della 2017?
Se fosse stato così, sarebbero subito tornati indietro. Io non so chi abbia sbagliato, ma è mancato rispetto nei confronti dei risultati che ha fatto Zarco. Mi viene da ridere quando sento che il nostro pacchetto fosse migliore. Noi non abbiamo una moto ufficiale, non parlo solo del telaio, ma di motore, sospensioni e aerodinamica. A Valencia i piloti ufficiali hanno deciso di tornare al telaio 2016 e abbiamo visto i risultati, se fosse stato migliore sarebbero dovuti essere più veloci di Johann”.

Che ha provato la M1 2017 a Valencia.
E mi ha detto che secondo lui è migliore di quella che ha usato in questa stagione. Gli avevo raccomandato di non avere preconcetti, di non farsi influenzare da quello che aveva sentito, doveva essere obiettivo. Ha continuato a usarla anche negli ultimi test a Sepang”.

Cosa avrà invece a fine gennaio?
Ancora la moto 2017, Yamaha è stata chiara e corretta con noi, ci ha detto che potremo scegliere fra ogni evoluzione di telaio ma non avremo la moto 2018. Zarco non avrà il trattamento di Crutchlow in Honda o Petrucci in Ducati, per fare due esempi”.

Sei dispiaciuto?
Sono sempre stato contento del supporto che ci ha dato Yamaha in questi anni. Se guardo i podi e le pole position fatti in questa ultima stagione non posso lamentarmi”.

Forse Zarco sperava in qualcosa in più…
Come ho detto, avere sempre nuovo materiale da provare può non essere sempre un vantaggio. Poi so anche che un pilota è contento quando un’azienda gli dà fiducia e parti da collaudare. Se Yamaha vorrà coinvolgerci nello sviluppo saremo contenti, ma capiamo di non potere avere una moto ufficiale e lo accettiamo. Sono 20 anni che lavoro con Yamaha e mi fido di loro”.

Però Zarco sarò una pedina pregiata per il mercato e Yamaha dovrebbe lavorare per tenerlo.
Per arrivare alla riconferma di Johann bisogna mettere prima a posto dei dettagli importanti”.

Quali?
Ultimamente si è parlato molto di Valentino e di una sua squadra in MotoGP, se accadesse potrebbe non esserci più spazio per Tech3 con Yamaha, considerando che per loro sarebbe difficile fare 6 moto. Non sono stupido e capisco come stanno le cose, come capisco che Rossi avrebbe la priorità. Lui è una calamita incredibile per gli sponsor e ha un grande peso in questo ambiente”.

Sei preoccupato?
Semplicemente penso che una relazione di lunga data come quella tra Tech3 e Yamaha non sia facile da costruire, ma al momento non sono sicuro che il team possa rimanere ancora con Yamaha”.

Quando lo saprai?
Ho chiesto a Tsuji (il general manager di Yamaha, ndr) di parlare il prima possibile del futuro, sia per i piloti ma soprattutto per la mia squadra. Prima dovrò capire se potrò avere le M1 per il 2019 e 2020, poi potrò parlare con piloti e sponsor”.

Vorresti tenere Zarco?
Mi piacerebbe, ma è un sogno. Il nostro team ha un budget significativamente più piccolo del solo ingaggio di uno fra i migliori 4 o 5 piloti della MotoGP. Logicamente Johann vorrà più soldi, ma soprattutto vorrà un supporto ufficiale da una Casa”.

Non sembri avere molte carte da giocare…
Sono pronto a vederlo andare via e sono orgoglioso per averlo fatto debuttare in MotoGP. I team satellite sono per forza limitati, sia per quanto riguarda l’ingaggio che possono offrire, sia per quanto riguarda il trattamento tecnico”.

Qual è l’alternativa?
“In molti parlano di noi come di uno Junior Team, ma in verità non lo siamo. Sono libero per quanto riguarda la scelta dei piloti e raramente Yamaha ha fatto passare uno dei miei piloti nella squadra ufficiale. Diventare uno Junior Team a tutti gli effetti sarebbe qualcosa di cui parlare”.

Per trovare un altro Zarco.
Qualche anno fa ci sarebbe stata qualche possibilità in più di tenerlo, o correvi con Yamaha o con Honda, ma ora ci sono tante Case e quindi tante opportunità. Non penso che Johann sarà con me nel 2019”.

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