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Ducati-Barni e il National 2018: "Critiche ingiustificate"

Dopo il clamore per l'annuncio di Goi e Conforti al trofeo con la Panigale V4, parla l'organizzatore Daniele Cesaretti del Motoclub Spoleto

News: Ducati-Barni e il National 2018:

Non poco rumore ha fatto la notizia della partecipazione per l'anno prossimo al trofeo National del Team Barni con la Ducati Panigale V4 e con in sella i piloti Ivan Goi e Luca Conforti. Ai più, l'ingresso di quella che è una vera e propria corazzata in un trofeo che per molti rappresenta l'occasione per correre sperando in un posto al sole tra le derivate di serie pur avendo pochi mezzi a disposizione, ha fatto storcere il naso. Alcuni dei partecipanti impegnati nel trofeo vedono lo schieramento in griglia delle nuove V4 bolognesi supportate da una struttura come quella di Marco Barnabò, come un tradimento per lo spirito dal National. Sarà proprio così?

Lo abbiamo chiesto a Daniele Cesaretti, Presidente del Motoclub Spoleto, organizzatore del National Trophy, che dall'inizio della nostra chiacchierata appare sorpreso dalle voci lette in giro su un ipotetico stravolgimento del Campionato.

"Sinceramente non si capisce il perchè delle critiche- dichiara deciso - "Ho letto in giro delle affermazioni che non hanno nessun senso e che non trovano riscontro con quello che è lo spirito del National Trophy. Questo è un campionato "Open" quindi liberonei limiti comunque di un regolamento e questo vale per tutti".

Ivan Goi il prossimo anno sarà impegnato con Barni e la Ducati V4

Ricordiamo che il National Trophy è un Campionato con tre categorie: 600 Supersport, Moto 2, 1000 Superbike. Rimanendo sulla SBK secondo l'Art.2 esistono delle deroghe che parlano delle moto ammesse a partecipare alla classe maggiore con le seguenti cilindrate: 3 e 4 cilindri oltre 850cc e fino a 1200cc, 1300cc invece per le bicilindriche.

"Proprio per questo faccio fatica a giustificare tanto clamore" -si difende Cesaretti che aggiunge parlando a chi forse teme anche un gap economico eccessivo-"Questa inoltre è una competizione che punta a contenere il divario tra i team più forti economicamente e gli altri ( limitando l'uso delle gomme punzonate a 3 per ogni pilota), oltre a dare possibilità di confrontarsi, per chi si approccia a questo mondo, anche con piloti di valore". "E  comunque– continua – non è certo il primo anno che nel National corrono moto e piloti di spicco, e quelle di Barni non saranno le uniche V4 in pista il prossimo anno."

Facciamo degli esempi?

" Il team Aprilia M2 Racing, che corre anche in SBK del CIV con Baiocco e nell'Europeo Stock 1000, ha 3 piloti o la squadra Yamaha che nel 2017 era in pista con Luca Salvadori. Ma la stessa Ducati Panigale ricordo correva con Andreozzi (ed ha vinto con Alessandro Valia  tester collaudatore della Casa bolognese, ndr). Per il 2018 altre V4 potrebbero essere quella di Jonathan Gallina, per esempio".

Il succo della polemica lo si può riassumere con <<Una squadra come il Team Barni, che corre con due piloti come Goi e Conforti con moto come le Panigale V4, cozza un po' con lo spirito del National>>

"Questa è gente che non segue il National non sa come funziona questo campionato. La maggior parte dei team che corrono nel CIV, e non solo, hanno piloti al National e sono squadre e piloti di livello. E ribadisco che è un campionato "free" (con pochi vincoli) quindi non vedo perchè, per assurdo, negare la partecipazione se una squadra è in regola."

Quindi (insistiamo, ndA) perché questo clamore?

"Ripeto, non so darmi una spiegazione se non perchè forse si parla di uno dei maggiori team italiani, e che corre anche nel Mondiale SBK "

Questo se vogliamo accende anche un riflettore in più sul trofeo

"Sì, questo è possibile. Spero siano però tante luci e non ombre."

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