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SBK, Sofuoglu: la sconfitta mi ha dato ancora più motivazioni

Dopo aver perso il titolo in Qatar, il tenace turco promette battaglia per il 2018: " amo correre in moto, il mio obiettivo è vincere ancora il Mondiale"

SBK: Sofuoglu: la sconfitta mi ha dato ancora più motivazioni

Prima di partire per il Qatar, Kenan Sofuoglu si era sottoposto ad una delicata ed importante visita di controllo, durante la quale i medici sono stati perentori: “signor Sofuoglu, lei non è completamente guarito. Naturalmente, non saremo noi a decidere se potrà correre con la motocicletta o meno, ma è giusto informarla che potrebbe rischiare di morire”.

Un avvertimento del genere avrebbe smorzato gli entusiasmi di chiunque, ma per un combattente come Kenan le parole dei chirurghi non hanno fatto altro che trasformare una scintilla in una potente fiamma, quella della passione: “avrei potuto anche rimanermene a casa, davanti alla tv -svela Sofuoglu- ma il desiderio di provare a correre era troppo forte, così ho deciso di partire. Ora posso dire di essere contento, la nostra gara è stata molto positiva, il podio ci ha garantito il secondo posto in campionato. A Losail ho dato tutto quello che avevo, per me e per il team Puccetti”.

Sembra proprio che il turco trovi la forza nei momenti difficili, difficilissimi; ed aver perso il titolo (anche) a causa di alcuni infortuni non ha scalfito la scorza fisica e mentale che egli detiene, anzi: “sto già pensando al 2018 -avverte Kenan- Ora avrò il tempo per rientrare nel pieno della mia forma e con la squadra lavoreremo sodo durante la pausa invernale: l’obbiettivo prossimo è lo stesso, vogliamo vincere il Mondiale con la Kawasaki”.

Lucas Mahias ha speso belle parole nei tuoi confronti…

Sì, e gliene sono molto grato. La lotta con Mahias è stata sempre dura ma corretta, alla fine ha vinto lui ed è una cosa bella per lo sport. Avere nuovi campioni fa bene al motociclismo, perché gli appassionati cercano spesso le novità”.

Perdere il campionato non è stato più doloroso delle tue ferite?

No, anzi: aver perso il campionato non mi demoralizzato, tutt’altro. Dalla sconfitta è nata una forte e nuova motivazione per fare meglio e vincere ancora”.

Dove trovi la forza per essere sempre positivo e concentrato?

Non c’è una motivazione particolare. Semplicemente, io amo ciò che faccio, amo il motociclismo, mi piace lavorare con la squadra ed adoro guidare la moto. Quando sono in sella ogni sofferenza se ne va, amare la moto mi motiva a fare sempre meglio, in ogni condizione”.

Riesci ad immaginare il futuro senza corse?

"Passo dopo passo  la mia carriera si sta avvicinando al tramonto, ma ora penso solo a godermi ciò che faccio. Correre in moto è la cosa più bella che ci sia e, quando annuncerò il ritiro, rimarrò in questo ambiente : ho tanti giovani piloti da allevare ai quali voglio trasmettere la mia passione". 

 


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