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SBK, Lowes: Se c'è uno che può battere Rea, quello sono io

Il pilota Yamaha prepara il suo 2018: "con l'obiettivo di vincere il titolo. Il Motomondiale? Meglio essere il migliore in Superbike che uno dei tanti in MotoGP"

SBK: Lowes: Se c'è uno che può battere Rea, quello sono io

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Un rapido bilancio della stagione conclusasi da poco, prima di guardare al 2018 dietro l’angolo: Alex Lowes ha avuto un 2017 impegnativo, nel quale si è alternato in sella alla R1 del Mondiale Superbike a quella portata in gara alla 8 Ore di Suzuka, dove ha trionfato in trio con Nakasuga e Van Der Mark.

Alex aveva raggiunto i primi podi Mondiali nelle derivate nel 2014, stagione in cui l'abbiamo visto impegnato con la Suzuki GSX-R 1000 del team Voltcom Crescent e, proprio con lo stesso team -nel frattempo passato a Yamaha- l’inglese ha pestato i gradini dei primi tre nella gara di casa a Donington, nel caldo di Misano, sul viscido asfalto di Magny-Cours e nel finale notturno di Losail.

È mancata la vittoria, ma Alex è soddisfatto dei suoi risultati: “valuto la mia stagione positivamente -dichiara Lowes- poichè ho colto risultati interessanti. Certo, se devo essere onesto, avrei voluto vincere le gare e battagliare con Jonathan Rea. Tuttavia, specialmente nel finale del campionato, sono andato forte e mi ritengo abbastanza soddisfatto dei risultati ottenuti con la R1 del team Pata”.

Pensi sia davvero impossibile battere Rea con la Kawasaki?

Certamente non è impossibile! Io credo che se c’è un pilota che possa battere Rea, quello sono io. Lavorerò duramente durante tutto l’inverno con i ragazzi del team Yamaha per farcela, perché penso che nel 2018 ci saranno tante sorprese ed io posso vincere già nel round inaugurale di Phillip Island”.

Campionato 2018 che introdurrà un nuovo regolamento tecnico…

Il target del nuovo regolamento è quello di avvicinare le prestazioni di ogni moto presente sulla griglia di partenza, ed io ritengo che sia un obiettivo giusto e ragionevole: potremo finalmente assistere a tante e combattute gare, me lo auguro io come lo spera ogni appassionato. Mi sento fiducioso e positivo, ho una bella squadra e guido una moto competitiva. Vedremo presto che accadrà”.

Ne hai vinte due di fila; partirai ancora per la volta di Suzuka?

Non ne sono ancora certo ma, qualora dovesse arrivare la chiamata dal Giappone, partirò per vincere ancora la 8 Ore e molto probabilmente andrò laggiù  con il mio compagno di squadra Michael Van Der Mark”.

Il tuo contratto con Yamaha scade a fine 2018, valuterai poi altre proposte?

Il mio obiettivo 2018 è vincere il Mondiale Superbike con la Yamaha R1, questo è anche il progetto di tutta la squadra. Se questo sarà possibile, ne sarò molto felice. Qualora non dovessi farcela, troverò altre soluzioni ma, ripeto, voglio riuscire a vincere con Yamaha”.

Nel 2016 Alex ha anche disputati i Gran Premi di Gran Bretagna e Misano MotoGP con la M1 del team Tech3. Chiedergli se sogna un futuro nella Top Class è d’obbligo: “mah, non più di tanto -precisa Alex- i miei risultati in Superbike rientrano nelle mie aspettative, ma vorrei arrivare in MotoGP dopo aver vinto con le derivate. Vedremo cosa porterà il futuro ma, per ora, sono concentrato a raggiungere i miei obiettivi in Superbike”.

Cosa serve per essere competitivi in MotoGP?

Dopo aver corso con la Yamaha M1 del team Tech3 nel 2016, ho compreso come sia la situazione in MotoGP. Ho capito quale sia il livello del campionato ed il valore dei piloti; chi riesce ad arrivare in un top team si diverte e può essere competitivo, ma gli altri ragazzi schierati in squadre minori non penso che si divertano, perché finire ogni Gran Premio in dodicesima o quindicesima posizione non rappresenta un risultato da sogno. I migliori nel Mondo stanno vincendo, ma gli altri arrancano. Io preferisco essere il migliore di tutti in Superbike che uno dei tanti in MotoGP”.

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