È un venerdì senza dubbio incoraggiante quello di Valencia per Andrea Iannone. Al mattino il pilota di Vasto è stato autore del miglior tempo, mentre al pomeriggio una scivolata ha mandato in fumo le sue ambizioni sul più bello. L’alfiere Suzuki era infatti pronto a riportare la propria moto tra le migliori.
“È un bel modo per avvicinarsi al 2018 – ha esordito il 29 - sono molto entusiasta del turno del mattino, ma anche dell’intera giornata. Nonostante la scivolata siamo a buona strada – ha aggiunto - infatti riesco a guidare con facilità, anche se bisogna migliorare alcuni aspetti come il grip o l’impennata. Nella FP2 abbiamo comunque lavorato in ottica gara con gomme usate, riuscendo a essere vicino ai migliori”.
Resta un pizzico di rammarico sul volto dell’alfiere Suzuki per la caduta pomeridiana.
“Avevo cambiato le gomme – ha ricordato - purtroppo alla curva dieci, nel cambio di direzione, sono scivolato. È stata una caduta strana che ci può comunque stare. Forse è dovuto al fatto che lo pneumatico fosse ancora freddo”.
Nelle ultime gare Marquez e Dovizioso hanno preso i riflettori della scena. Ci si chiede se a Valencia sia possibile stravolgere il copione viste le prestazioni di Lorenzo, Pedrosa e Iannone stesso.
“Sarebbe bellissimo - ha commentato Andrea - noi lavoriamo ogni fine settimana per essere competitivi. Cerchiamo infatti di puntare sempre miglior risultato – ha proseguito - anche se nel weekend emergono poi i veri valori e bisogna essere realistici. È inutile quindi sognare Babbo Natale quando siamo al mese di agosto (sorride)”.
L’ultima battuta riguarda quanto conti la moto e il pilota nel 2017.
“Se la moto non funziona c’è poco da fare in MotoGP - ha analizzato Iannone - guardate le Yamaha ad esempio. Ormai siamo come in Formula 1 – ha concluso - c’è poco da fare, chi dice il contrario è poco sincero. Il pilota forte può fare la differenza negli ultimi tre giri”.