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MotoGP, Lorenzo: correrò con un occhio alla lavagna

Lo spagnolo pronto a dare una mano a Dovizioso: "In gara guarderò anche i maxischermi. Vincere? Ora non mi cambierebbe la vita"

MotoGP: Lorenzo: correrò con un occhio alla lavagna

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C’è un legame speciale tra Jorge Lorenzo e la pista di Valencia. Al Ricardo Tormo lo spagnolo ha infatti trionfato in quattro occasioni, dimostrando di avere una marcia in più quando era in sella alla Yamaha. Adesso però il maiorchino guida la Ducati e il copione non è così scontato.

Vincere per la quinta volta non è così probabile – ha esordito il 99 – anche perché non sono ancora riuscito a cogliere il successo con questa moto su piste in cui potevamo essere favoriti. Sono comunque fiducioso, perché questo è uno dei miei tracciati preferiti – ha aggiunto - in questo momento il binomio Lorenzo-Ducati è più forte che mai, infatti ho maggiore confidenza. Farò quindi in moto di compensare quello che manca alla GP17 su questa pista”.

In Spagna giunge al termine il primo anno del maiorchino con la Rossa.

Penso che la Ducati sia una moto particolare, molto più difficile da capire rispetto alla altre – ha analizzato  il maiorchino - di sicuro nella prossima stagione sarò più competitivo che ora. Ovviamente l’obiettivo è vincere, però non ci sono ancora riuscito”.

Non manca una battuta riguardo la sfida per il titolo tra Dovi e Marc.

Se posso aiutare Andrea lo farò – ha promesso – nel caso dovessi lottare con Dovi e allo stesso tempo Marquez avesse un problema, dovremo essere molto attenti a guardare la lavagna e gli schermi presenti in circuito”.

Lorenzo punta a chiudere al meglio il 2017, anche se una vittoria non cambierebbe la sua stagione.

“Non ho la necessita di vincere per forza o conquistare il podio domenica – ha sottolineato – ovviamente mi farebbe piacere centrare uno di questi due risultati, ma dall’altra parte, non mi cambia più di tanto la vita”.

L’ultima domanda riguarda il livello di competitività a cui è arrivato il Campionato.

“In MotoGP sta diventando sempre più complicato essere costanti – ha analizzato – nel 2010, con una Honda o una Yamaha, potevi anche permetterti di disputare una brutta gara, tanto finivi comunque tra i primi quattro. Adesso invece rischi di concludere decimo, dato che ci sono molte più Case in pista”.

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