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Moto2, Morbidelli, il suo Mondiale a passo di samba

Il pilota italo-brasiliano nato a Roma e trasferitosi a Tavullia ha dominato la stagione dall'inizio alla fine, meritando il titolo della Middle Class 

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Per vincere un campionato bisogna totalizzare un maggior numero di punti rispetto ad ogni rivale, possibilmente, vincendo più gare possibili.

Missione compiuta per Franco Morbidelli, che ha costruito il proprio successo nella breve ma intensa pausa invernale tra la stagione 2016 e quella 2017, nella quale il romano, da tempo trasferitosi a Tavullia, si è allenato duramente, sia in palestra che con la moto da fuoristrada, insieme ai ragazzi della Riders Academy di Valentino Rossi.

“Chi ben comincia, è a metà dell’opera” dice il popolare detto e Franco decide di seguire il consiglio vincendo in maniera convincente il Gran Premio inaugurale in Qatar, dove il numero 21 ottiene anche la pole position ed il giro veloce in gara.

Al secondo appuntamento stagionale Morbidelli arriva da leader della classifica e conferma il suo stato di forma eccezionale, centrando la seconda vittoria in terra Argentina, battendo Oliveira su KTM e Thomas Luthi, lo svizzero che ha tenuto aperto il campionato sino a Sepang.

Il Motomondiale arriva in Texas per la terza tappa, ed il “Morbido” fa tris, in tutti i sensi: pole, vittoria in gara e giro veloce sulla la Kalex del team Marc VDS.

Il Morbido fa la differenza, ma non a Jerez, perché cade e non porta a casa nessun punto.

Ma a Le Mans arriva subito la riscossa di Franco, che vince ancora: “una vittoria inaspettata” -dichiarò- che porta a 4 le affermazioni su 5 Gran Premi disputati.

Al Mugello, il numero 21 cede le armi al vincitore Mattia Pasini, subendo anche gli attacchi di Luthi e Marquez, finendo giù dal podio, ma restando in vetta al Mondiale.

Settima prova 2017 a Barcellona, a casa di Alex Marquez, che vince indisturbato; Morbidelli porta la sua Kalex motorizzata Honda al quinto posto, accusando problemi di grip, nel gran caldo catalano.

Nella università di Assen, Franco si laurea in gara, vincendo ancora di forza su Luthi in un ultimo giro decisivo: “in frenata ero forte, ci ho provato, e ce l’ho fatta anche stavolta”. Le sirene della MotoGP, categoria per la quale ha già un contratto firmato, non hanno distratto il giovane romano.

Tutti in Germania nel difficile toboga del Sachsenring, dove il pilota italo-brasileiro per sua stessa ammissionescopre di essere un vincente”, portando il suo vantaggio a 37 lunghezze dal più diretto degli inseguitori, prima delle vacanze estive.

Si torna in pista a Brno, tracciato nel quale vince, ancora una volta, Mattia Pasini, battendo proprio Morbidelli per soli 55 millesimi. Nel dopo gara, pur sorridente, Franco non era soddisfatto del secondo posto, dimostrando di avere la mentalità tipica di chi vuole solo il gradino più alto del podio.

In Austria il leader del Mondiale torna al successo, “suonandole a tutti”, con la settima vittoria e 207 punti totali in classifica.

A Silverstone vince Nakagami, Pasini è secondo, Morbidelli sale sul podio, dopo aver siglato il giro veloce in gara.

Nella gara di Misano, proprio quella di casa, arriva per la Kalex numero 21 un altro zero, in un Gran Premio caratterizzato da una forte pioggia e tante cadute. Qui Franco tocca il punto più basso del suo campionato (o il meno alto, dipende dai punti di vista) perché Luthi con il secondo posto si porta a soli 9 punti.

La vittoria di Dominique Aegerter viene in seguito tolta dalle mani dello svizzero a causa di una presunta irregolarità tecnica della sua Suter, che utilizzava un olio non conforme al regolamento. Questo porta Luthi ancora più vicino a Morbidelli che, nel dubbio, torna alla vittoria ad Aragon, allungando sull’elvetico numero 12.

La prima trasferta del temutissimo “trittico” vede Morbidelli solo ottavo al traguardo a Motegi e, nella gara successiva a Phillip Island, grazie ad un bel podio ed un terzo posto, mette una pesante ipoteca sul campionato.

Nella prima mattina di Sepang, proprio mentre apriva gli occhi, Franco diventa Campione del Mondo: l’infortunio rimediato da Luthi costringe lo svizzero a dare forfait e per l’Italia è il primo titolo iridato nella Moto2, grazie ai (finora) 8 successi ottenuti sfoggiando le sue caratteristiche peculiari: ottima strategia in gara, buona gestione delle gomme Dunlop, ricerca graduale dell’assetto ottimale in ogni sessione, forti e decisive staccate al limite nei duelli con gli avversari.

Il “Morbido” è un ragazzo gentile, umile e sempre concentrato nel lavoro che fa; sinceramente dispiaciuto per l’infortunio di Luthi, avrebbe preferito chiudere i conti con il solito duello in pista. A dimostrazione di come Franco abbia rivali e non nemici, sono arrivati da tutto il paddock i complimenti per questo suo meritato titolo di Campione del Mondo.

 

 

 

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