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SBK, JEREZ: il Bello, il Brutto, e il Cattivo

In Spagna ennesima doppietta di Rea, che raggiunge Bayliss a quota 52 e porta alla Kawasaki il titolo costruttori. Rinaldi campione Stock1000, a Garcia la 300

SBK: JEREZ: il Bello, il Brutto, e il Cattivo

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Lo splendente sole andaluso ha messo in luce, ancora una volta, le doti di Jonathan Rea, autore di una doppietta che regala alla Kawasaki anche il titolo costruttori e lo affianca a Troy Bayliss, chiudendo definitivamente ogni tipo di contesa. Campionato ancora aperto nella 600, con un Mahias stranamente prudente, Caricasulo torna al successo; Rinaldi conquista il trofeo europeo della Stock1000, un Coppola in lacrime non acciuffa il titolo della 300 per un solo punto.

IL BELLO- Supportato dalla fortuna il sabato, solitario ed indisturbato la domenica: in ogni modo, anche a Jerez la bandiera a scacchi è sventolata in primis sopra la testa di Johnny Rea, aiutato dalla rottura patita dalla Ducati di Melandri nella prima frazione, ed amministratore strategico nella seconda. Ora il nordirlandese è proprio come l’australiano Troy Bayliss, raggiunto a quota tre titoli e 52 vittorie complessive nelle derivate di serie. “The King” Carl Fogarty, il tuo trono inizia a vacillare?

Il BRUTTO- Quando sembrava avere la seconda vittoria stagionale in pugno, Marco Melandri ha dovuto chinare la testa, come un leone ferito. Rottura per la Panigale R numero 33 a quattro giri dalla fine di gara 1, che ha lasciato l’amaro in bocca al ravennate, finalmente in palla, ed il successo alla Kawasaki del Campione del Mondo Rea. Marco ha saputo riscattarsi l’indomani con un bel podio ma… la vittoria è un’altra cosa.

IL CATTIVO- Un altro weekend duro per la Direzione Gara a Jerez; oltre alle solite (e giustamente esposte) bandiere rosse, ci si è messa una nebbia più cattiva e feroce di quelle viste in Pianura Padana e nelle campagne londinesi. Programma del sabato ritardato, con turni accavallati, e addirittura cancellati. Nebuloso anche il futuro della Superbike: il regolamento tecnico ufficiale valevole per il prossimo anno non è stato ancora diramato, e molti team, piloti e sponsor non sanno da che parte andare. Quando torneremo a vederci chiaro?

LA DELUSIONE- Alfonso Coppola piangeva seriamente, ma non di gioia. Sino a poche curve dalla fine, il giovane campano era virtualmente campione della nuova nata Supersport 300, in una gara ricca di sorpassi ed emozioni. Perdere un titolo è già di per sé una esperienza non raccomandabile, se poi all’appello manca un solo punto, non c’è da dormirci la notte. Per il pilota Yamaha sogni di gloria svaniti o solo rimandati?

LA CONFERMA- Grazie alla sua seconda vittoria, Federico Caricasulo conferma di essere il giovane italiano più interessante ed in forma di tutto il panorama delle derivate. Il ravennate, a Jerez ha messo in mostra la velocità, la costanza ed il sangue freddo mancatogli in diverse occasioni, presenti invece in Spagna. Promessa italiana già mantenuta?

L’ERRORE- Florian Marino era, effettivamente, l’unico pilota in grado di poter soffiare il titolo Stock 1000 a Rinaldi, ma una caduta arrivata dopo poche curve dal via, ha privato il francese di ogni residua possibilità. L’albo d’ora racconta di un ennesimo vincitore italiano e la Francia deve dire al titolo “au revoir”.

LA SORPRESA- Immaginavamo un debutto interessante della nuova KTM in Supersport 300, ma non così tanto: la monocilindrica di Mattighofen centra la prima fila in qualifica e lotta per la vittoria in gara, con il giovane Omar Bonoli. Pensando alla vittoria arrivata in Moto2 a Phillip Island, sì, quando la Casa austriaca si muove lo fa per vincere.

Il SORPASSO- Anche a Jerez abbiamo perso il conto dei sorpassi nella 300, li abbiamo contati invece bene nella Superbike. In una sola gara della piccola cilindrata, ci sono stati più sorpassi di tutti quelli sommati nella massima categoria, dove spesso ci si addormenta, alla ricerca di emozioni. Per appisolarci, non servono le pecorelle.

LA CURIOSITÀ- Con Michael Ruben Rinaldi, l’Italia arriva a 10 titoli centrati nella Superstock 1000, una categoria tanto bistrattata quando produttrice di giovani dal radioso futuro. Il pilota del team Aruba Junior è stato bravo e determinato, e si aggiunge a nomi quali Michel Fabrizio, Niccolò Canepa, Xavier Simeon, Ayrton Badovini, Davide Giugliano e Leandro Mercado. Tuttavia, quello che ha fatto più strada, partendo dalla Stock, è Danilo Petrucci, il quale non figura nell’albo d’oro ma è un top rider in MotoGP. Piccola fabbrica di talenti.

IO L’AVEVO DETTO-Tanto Lucas Mahias vincerà il campionato Supersport a Jerez e Kenan Sofuoglu smetterà di inviarmi sms, chiedendomi di tornare in Qatar”. Bè, Manuel Puccetti, con ancora 25 punti in palio i giochi sono ancora aperti ed il tuo telefono squillerà più di una volta.

 

 

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