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Haga: SBK in crisi, ma colpa anche delle Case

"Se mi chiamassero nel mondiale mi sentirei ancora pronto", un pilota che apprezzo? "Nessuno, solo i miei figli" 

SBK: Haga: SBK in crisi, ma colpa anche delle Case

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Al CIV per un weekend. Noriyuki Haga è stata la special guest dell'ultimo appuntamento dell'Italiano Velocità in SS. Un ritorno a Vallelunga che, nemmeno a dirlo, ha trovato tanto entusiasmo tra i numerosi appassionati che si accalcavano attorno alla sua tenda in cerca di una foto o di un autografo.

"Nitronori" è uno di quei personaggi che alla SBK manca. Talento, coraggio, ma anche spettacolo in pista: fantasia nei sorpassi e grinta le sue caratteristiche. Un po' un Randy Mamola della SBK. Come il funambolo californiano della 500, Haga non può vantare un titolo nella sua categoria, ma non per questo è stato dimenticato dai fans che ne ricordano le gesta in sella a Yamaha, ma anche Ducati ed Aprilia bicilindrica, condite da battaglie epiche contro i vari Troy Corser, Colin Edwards, Troy Bayliss, Carl Fogarty, Max Biaggi e Ben Spies. Tempi passati, con l'età grande nemica di un pilota che però colpisce per la grande passione e determinazione mostrata ancora oggi e che ha messo in campo nel weekend capitolino.

Non sente le sue 42 primavere, affatto, è un pilota ancora a tutti gli effetti: corre nel campionato SS asiatico, si allena con regolarità. Insomma, non se la sente di lasciare il casco appeso al chiodo. Anzi, afferma sicuro: "Se mi chiamasse qualche casa per correre nel mondiale, non direi certo di no. Io mi sento pronto".

A Vallelunga Haga si è presentato nella doppia veste di pilota e di papà. I suoi due figli, Akito e Ryota, corrono infatti nella SS300 del CIV in sella alle Yamaha R3 dello Junior Team di AG Motorsport Italia.

Da papà e pilota come vivi le giornate in pista dei tuoi figli?

"Mi fa piacere e sono contento, soprattutto di vederli crescere gara dopo gara. Sono in un momento in cui devono fare esperienza. Per adesso l'obiettivo è questo. L'anno prossimo si vedrà."

E tu, come ti sei sentito nel tornare su una pista che non vedevi dal 2008 (all'epoca fu doppietta con la Yamaha R1)?

"E' stato bel weekend, e mi sono divertito molto con la Yamaha R6 e rispetto all'ultima volta la pista è molto più bella (di recente il tracciato di Vallelunga è stato in gran parte riasfaltato), prima era più un campo da cross."

Nori ha partecipato come wild card in SS con la Yamaha R6, anche lei curata da AG Motorsport Italia. Per lui un decimo ed un ottavo posto nelle due gare. Che difficoltà hai incontrato?

"E' stato difficile trovare un buon setting in soli 2 giorni, ma alla fine siamo riusciti a fare bene. Ero partito bene in Gara 2 (secondo alle due Cimini, dopo una partenza dalla 12esima casella), anche se non mi sentivo proprio a mio agio. Quando ho trovato il feeling con la moto purtroppo ormai i primi erano andati via, i tempi sono mano mano migliorati. Ma... andrà meglio domenica prossima al Mugello." (sorride)

Sarà in bagarre nuovamente, ma stavolta nella Motoxracing Cup"Si, ma solo per divertimento" precisa.

In una nostra intervista Troy Corser ha dichiarato che oggi in SBK mancano piloti come lo eravate voi. Tu che ne pensi?

"Sì. sono d'accordo, ma il problema non sono solo i piloti. E' vero che oggi a parte Rea, Sykes e Davies non si vede molto in giro, ma anche le Case hanno le loro colpe. Ai miei tempi c'erano Honda, Yamaha e Suzuki che puntavano sul campionato. Oggi questo non lo vedo, la conseguenza è che ne risente lo spettacolo, e dunque sicuramente c'è qualcosa da sistemare."

Qual è il pilota che apprezzi di più oggi tra le derivate di serie, del Mondiale SBK o nel BSB?

"Nessuno - lapidario - faccio il tifo solo per i miei figli."
 

(photo| Costantino di Domenico)

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