Non sappiamo quale sia stata la sua reazione, ma di certo il fine settimana di Manuel Puccetti è di quelli che lasciano l’amaro in bocca. In un solo colpo il manager ha visto svanire i propri sogni di conquistare i titoli nella SuperSport e nella Stock1000.
Il primo colpo da incassare è stato l’infortunio di Toprak Razgatglioglu, rigenerato dopo il successo di Portimao e pronto a mettere in discussione la leadership di Michael Ruben Rinaldi in Francia. Magny-Cours sembrava essere l’occasione giusta per il sorpasso, invece il giovane è finito a terra sabato mattina nel corso della FP3, rimediando la lussazione della spalla.
Un infortunio che gli ha negato di prendere parte al resto del weekend, lasciando a Rinaldi la possibilità di allungare e portare il proprio margine a quattordici punti sul turco, quando manca una sola tappa al termine della stagione. Oltre a vedere aumentare il proprio gap, il pilota Kawasaki si è visto sorpassare in Campionato da Florian Marino, che grazie al secondo posto di domenica si è inserito alle spalle del portacolori Aruba per soli otto punti.
Insomma, per Razgatlioglu oltre il danno pure la beffa. C’è però una speranza a cui aggrapparsi, dal momento che il portacolori Puccetti farà di tutto per essere presente alla tappa conclusiva di Jerez, dove avrà l’obbligo di vincere e allo stesso tempo sperare che Rinaldi arrivi dal quinto posto in giù, mentre Marino non vada oltre la seconda piazza.
Una cosa è certa: quello della Stock1000 sarà un finale incandescente.
È senza dubbio più amaro il boccone che ha dovuto mandare giù Kenan Sofuoglu. Il 2017 del turco si è rivelato un vero e proprio calvario. Prima la rottura del polso che lo ha costretto a saltare gli appuntamenti di Phillip Island e Buriram, in seguito la frattura dell’anca rimediata sabato in qualifica, tanto da dover rientrare anzitempo a casa per sottoporsi a intervento chirurgico.
A meno di clamorosi colpi di scena, l’alfiere Puccetti dovrà rimanere fermo ben tre mesi e questo significa l’addio al titolo. A raccogliere il testimone è stato quindi Lucas Mahias, che col quarto posto di Magny-Cours ha preso la vetta con 154 punti e 32 lunghezze di vantaggio nei confronti del sudafricano Morais. Qualora quest’ultimo dovesse vincere i prossimi due round in programma, ovvero Spagna e Qatar, al pilota Yamaha basterebbe raccogliere 19 punti in due gare. Un’impresa non certo impossibile o almeno sulla carta.