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MotoGP, Marquez, vittoria da Mondiale ad Aragon, 5° Rossi

Il 93 trionfa in casa, sul podio Pedrosa e Lorenzo, 4° Vinales, 6^ l'Aprilia di Espargarò, domenica nera per Dovizioso, soltanto settimo

MotoGP: Marquez, vittoria da Mondiale ad Aragon, 5° Rossi

Mancano ancora quattro gare alla fine del Campionato e i giochi sono più che mai aperti. Una cosa è però certa: il successo di Marc Marquez ad Aragon rischia di avere un peso determinane nella lotta Mondiale. Lo spagnolo mostra per l’ennesima volta la propria superiorità al Motorland confermando il trionfo di due settimane fa a Misano.

Nei primi giri si è rivelato il solito stratega, cercando di conservare le gomme, poi è partito all’attacco, agganciando la vetta senza più farsela sfuggire: “E’ stata una gara complicata a causa delle alte temperature – ha detto il vincitore – ho quindi cercato di guidare in modo scorrevole, riuscendo a creare un vantaggio importante. Che dire: muchas gracias Aragon””

Nel giorno in cui brilla il 93, si spegne Andrea Dovizioso. Una domenica nera per il forlivese, soltanto settimo al traguardo preceduto  dall’Aprilia di un super Aleix Espargarò (miglior risultato con la Casa di Noale). Il numero quattro mastica amaro, alle prese nella seconda metà di gara con la mancanza di grip con lo pneumatico soft.

A salvare in parte la domenica Ducati ci ha pensato Jorge Lorenzo, terzo al traguardo. Un avvio super per il maiorchino, capace di mantenere la vetta fino al decimo giro andando in fuga, per poi cederla a un incontenibile Marc Marquez: “Siamo arrivati più vicini che mai alla vittoria – ha commentato il 99 – nel finale è mancato grip al posteriore rispetto alle Honda, sono comunque soddisfatto per questo risultato”

Per Honda la domenica di Aragon è da incorniciare, dal momento che il secondo posto di Dani Pedrosa completa la doppietta della Casa giapponese: “Sono entusiasta perché ho dimostrato di essere veloce per tutto il fine settimana – ha detto – purtroppo ho compiuto troppi giri dietro a Maverick, perdendo troppo tempo. Marc era già scappato e non c’è stato nulla da fare. Non ho capito la mossa di Rossi a 300 Km/h, nel momento in cui l’ho sopravanzato”

In casa Yamaha brilla la stella di Valentino Rossi. Il Dottore ha saputo andare oltre il dolore, in seguito alla frattura di tibia e perone di 23 giorni fa. È riuscito a stringere i denti, portando a casa un prezioso quinto posto alle spalle di Maverick Vinales. E pensare che nei primi dieci giri è rimasto aggrappato in seconda posizione alla Rossa di Lorenzo, poi ha dovuto cedere il passo. Decima la KTM di Pol Espargarò, soltanto dodicesimo Iannone, addirittura 20° Petrucci.  

LA CRONACA – In griglia Marquez si schiera con gomma dura, media e soft per le Rosse di Lorenzo e Dovizioso, mentre entrambe le Yamaha con media a dura, così come Pedrosa.  Al via Lorenzo è come sempre un missile, tanto da balzare al comando seguito dalle Yamaha di Vinales e Rossi. Buono lo spunto di Andrea Dovizioso che infila Marquez agganciando la quarta piazza ai danni dello spagnolo col numero 93. Sesto Crutchlow, seguito da Pedrosa.

In vetta Lorenzo rifila mezzo secondo a Rossi, che nel frattempo si è sbarazzato di Vinales. Alla curva quattordici il 25 della Yamaha commette un largo, lasciando così lo spazio a Dovizioso e Marquez per entrare e relegarlo al quinto posto. Per Maverick la corsa diventa in salita, dal momento che perde contatto col quartetto di testa. A braccarlo c’è ora Dani Pedrosa.

Dopo quattro tornate Lorenzo ha mezzo secondo di margine nei confronti di Rossi, a tre decimi dal Dottore la coppia Dovizioso-Marquez, mentre Vinales accusa ben due secondi dal connazionale. In ottava posizione Mika Kallio, undicesimo Zarco seguito da Iannone. In difficoltà Petrucci, soltanto sedicesimo, cade invece Abraham.  

A diciotto tornate dalla fine Marquez inizia ad attaccare, agganciando la terza piazza ai danni di Dovizioso. Il 93 mette nel mirino la Yamaha di Rossi, commettendo però un largo nel tentativo di sopravanzarlo. I primi tre girano sull’1’49” alto, mentre Dovizioso va sopra l’1’50”.

A quindici giri dalla conclusione Marquez tenta nuovamente di infilare Rossi, ma arriva ancora largo, uscendo dalla pista e dovendo così lasciare la propria posizione a Dovizioso, accodandosi al forlivese. Tutto quindi da rifare per il 93. Occhio a quanto succede alle spalle di Marquez, dove Vinales dimezza il gap a un solo secondo e mezzo dal connazionale.

La sfida è più viva che mai e in curva 12 questa volta Marquez infila Dovizioso, riprendendosi la terza piazza. Lorenzo è distante nove decimi, mezzo secondo invece Valentino Rossi che lo precede al secondo posto. Marc ha fretta, immediato giunge l’attacco sull’ultima curva del traguardo ai danni del Dottore, che vale la seconda piazza.

Adesso per il portacolori Honda c’è nel mirino la Ducati col numero 99, mentre Pedrosa sale al quinto posto, superando Vinales. Quest’ultimo è ora braccato dall’Aprilia di Aleix Espargarò, distante due soli decimi.

Mentre Marquez è alle prese con l’inseguimento a Lorenzo, Dani Pedrosa ha annullato il gap da Dovizioso.  Lo spagnolo gli soffia il quarto posto a nove tornate dalla conclusione, mentre il 93 conquista la vetta superando il maiorchino.

Le due Honda hanno una marcia in più: Marquez è in vetta, Pedrosa addirittura terzo, dal momento che si è sbarazzato di Valentino Rossi. Quinto Dovizioso seguito da Vinales, a terra invece Cal Crutchlow.

Davanti a tutti c’è Marc Marquez con un vantaggio che supera il mezzo secondo su Lorenzo. In difficoltà Dovizioso, che subisce il sorpasso di Vinales. Il forlivese fatica a tenere il passo delle due M1 con Maverick che cerca il varco vincente sul 46. Come se non bastasse, Aleix Espargarò scavalca la Rossa di Dovizioso.

Quando mancano tre tornate alla conclusione, Pedrosa aggancia la seconda posizione ai danni di Lorenzo, mentre Vinales sopravanza Rossi. Niente da fare per Dovizioso, che non ha la forza per rispondere all’attacco di Aleix Espargarò.

La gara è scritta: Marquez vince nuovamente ad Aragon davanti a Pedrosa e Lorenzo. Poi le Yamaha di Vinales e Rossi seguite dall’Aprilia di Aleix Espargarò e la Ducati di Dovizioso.        


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