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MotoGP, Rossi: il segreto? andare in moto mi fa bene

Valentino scherza sul suo recupero lampo: "a casa mi annoio. Stupito di questa prima fila, ma domani sarà il giorno più difficile"

MotoGP: Rossi: il segreto? andare in moto mi fa bene

Valentino Rossi ad Aragon non era mai partito in prima fila, neppure quando era in perfetta forma. Ci è riuscito invece oggi, a 23 giorni dalla frattura di tibia e perone, vivendo una storia che neppure con una fervida fantasia si sarebbe potuta immaginare. Invece di limitare i danni è andato all’attacco, dei suoi limiti fisici e del cronometro e il risultato è stato il 3° tempo.

Se mi fossi aspettato di partire così avanti? In verità dopo le prove di ieri sarei stato contento di una terza fila” ammette il Dottore.

E invece?
Questa mattina ho avuto una piccola botta di culo a classificarmi direttamente per le Q2, mi ha aiutato e dato motivazioni. E poi quando sei in certe condizioni riesci a tirare fuori qualcosa in più da te stesso, anzi sarebbe bello riuscire a sfruttare quella parte del cervello anche quando si sta bene (ride)”.

Resta comunque un’impresa…
Una lesione simile a questa l’avevo già avuta nel 2010 e quella volta era stata ben più grave. Mi ricordo che ero riuscito ad andare in bagno da solo la prima volta 5 giorni dopo l’operazione, questa volta l’ho fatto subito (ride)”.

E il recupero è stato più rapido…
È come quando stai facendo un giro veloce e al primo settore della pista sei già in vantaggio, allora hai più motivazione a continuare a spingere. Nel mio caso, ad accorciare i tempi di recupero”.

Facile a dirsi.
Dalla mia esperienza, ho capito che in queste situazioni, se non senti troppo dolore, devi andare all’attacco dell’infortunio. Nei giorni subito successivi all’operazione ho iniziato ad appoggiare il piede a terra, a muovere la gamba e poi ho lavorato tanto, mattino e pomeriggio facendo fisioterapia”.

È stato questo il segreto?
“Penso che dopo l’incidente abbiamo fatto tante scelte giuste, a iniziare dalla decisioni di affidarsi al dottor Pascarella per l’intervento: ha fatto un’operazione eccellente. Poi ho fatto un buon lavoro di recupero e la gamba ha continuato a migliorare. O forse è solo che guidare la moto mi fa bene (ride). In verità mi piacerebbe capire cosa mi abbia fatto guarire così in fretta, parte del merito è del mio DNA, un’altra del lavoro fatto ma, soprattutto, a me stare a casa dà proprio fastidio, mi annoio (ride)”.

Per divertirti, a cosa punti domani?
Qualche giorno fa avrei detto a finire la gara e magari fare qualche punto, poi a entrare nei primi 10. Ora non lo so, se avessi troppo male alla gamba non avrei fatto un tempo da prima fila, è chiaro”.

Cosa ti preoccupa maggiormente?
In qualifica, con le gomme morbide, è tutto più semplice. In gara, con il serbatoio pieno, la guida è più complicata, anche quando si è in perfetta forma. Nelle curve a sinistra non riesco a ancora a tenere il piede nella posizione normale e fatico nei cambi di direzione, ma la situazione sta migliorando. La mia posizione in sella non è ancora perfetta ma comunque molto simile a quella che posso tenere normalmente, sono anche tornato alla posizione di sella e pedane standard”.

Puoi fare un piano?
Bisognerà vedere come andrà la moto e che gomme sceglieremo, dobbiamo ancora migliorare il ritmo. Sicuramente lì davanti ci saranno le Honda di Marquez, come anche Vinales e Lorenzo”.

Intanto partirai con loro…
E sicuramente sarà un aiuto, ma il mio passo non è fantastico. Sono però abbastanza sicuro di non avere troppi problemi a finire la gara, già questa mattina appena sveglio avvertivo meno dolore, certamente dovrò soffrire un po’ ma ci proverò. So che domani sarà il giorno più difficile per me”.

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