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SBK, Un super Rea domina a Portimao

Assolo del Campione in Gara 1 che vede ormai vicino il titolo. Seguono Davies  e Melandri che resiste al ritorno di un indomito Leon Camier

SBK: Un super Rea domina a Portimao

Una vittoria che vale doppio quella di Jonathan Rea sui saliscendi di Portimao. Non solo consegna agli annali l'ennesimo dominio del pilota Kawasaki, ma -data la contemporanea defezione di Tom Sykes causa l'incidente nelle libere di questa mattina- consente un allungo in cima alla classifica che toglie di fatto ogni residua speranza di mantenere incerto (quantomeno sul fronte della matematica) un Mondiale che, in soldoni, era già segnato ben prima di questo appuntamento.

Johnny oggi non ha fatto nessun calcolo, ha spinto come se non ci fosse un domani, come sanno fare i veri campioni quando sentono avvicinarsi la preda (il titolo iridato), in una gara che ha semplicemente dominato fin dallo scatto al semaforo. Dietro di lui poco hanno potuto gli avversari: già dopo due passaggi si era capito che il ritmo della Ninja numero 1 era inarrivabile per chiunque: l'1.42"937 fatto registrare dopo il secondo giro gli è valso un vantaggio di circa 2 secondi. Troppo per chiunque. Ed a poco hanno potuto un gladiatorio Chaz Davies ed un determinato Marco Melandri. I due Ducatisti, partiti lontano sullo schieramento dal capobranco, hanno subito spinto per cercare di non fare scappare il leader della corsa, ma hanno annusato che oggi non era davvero possibile mantenere il passo di Johnny. Ora i punti di distacco tra Jonathan Rea e Tom Sykes sono 95 e domani potrebbero aumentare se Davies non riuscirà a superare Sykes, fuori per l'incidente alla mano. Tradotto: comunque sia mondiale praticamente chiuso.

LA GARA - Allo spegnersi del semaforo è subito Rea a guidare il gruppone con le Aprilia di Savadori e Laverty accodate ed in cerca di un posto al sole. Ma le 4 cilindri di Noale purtroppo , nonostante le buone prove, non avevano il passo per reggere i ritmi in testa e ben presto sono state costrette a cedere posizioni agli avversari. Tra loro le due Ducati di Melandri e Davies, che sgomitando hanno rimediato alla brutta posizione in griglia per cercare di non lasciare ulteriori spazi a Rea. Davies in particolar modo , partito dalla nona casella, si è subito disfatto dei piloti davanti a sè e si è piazzato dopo poco meno di metà gara alle spalle di Rea, seppur guardando da lontano lo scarico della Ninja che intanto veleggiava con un vantaggio di 6 secondi. Dietro un determinato Melandri si piazzava in terza posizione seguito da un ottimo Leon Camier che con la gloriosa MV F4 ha cercato in tutti i modi di recuperare un gap di 4 secondi sul ravennate, arrivando al traguardo ad un soffio dalla Ducati numero 33. Alla fine tra i due il distacco è stato di 0.342 secondi.

Quinto sul finale troviamo la Yamaha di Michael VD Mark che porta la R1 davanti alla BMW di Jordy Torres, sesto, ed alla Aprilia di Eugene Laverty, scivolato in settima posizione dopo la partenza dalla seconda casella. Ottavo il suo compagno di colori Lorenzo Savadori, anche lui arretrato dopo il via dalla prima fila, mentre nona e decima piazza per Xavi Fores e Roman Ramos.
Raffaele de Rosa ed Ayrton Badovini chiudono rispettivamente in 11esima e 12esima posizione con Riccardo Russo che agguanta 2 punti chiudendo 14esimo. 17esimo infine Alessandro Andreozzi. Gara da dimenticare per Stefan Bradl e la sua Honda costretto al ritiro per una caduta al terzo giro, così come per Alex Lowes che incappa in un errore sul finale, mentre era in lotta per le posizioni di alta classifica, chiudendo poi 18esimo.
 

 
 

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