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SBK, Bradl: rimarrò, ma l'HRC ci deve aiutare

Primo anno in Superbike per il tedesco che fatica molto con Ten Kate: "Takahashi può comunicare con Honda e per lottare coi primi dobbiamo cambiare elettronica"

SBK: Bradl: rimarrò, ma l'HRC ci deve aiutare

Accompagnato dall’onnipresente papà Helmut, Stefan Bradl osserva con attenzione la sua Honda Fireblade che, per il momento, non ha regalato al tedesco le soddisfazioni sperate al suo debutto in Superbike.

Stefan è stato Campione del Mondo Moto 2:tanto tempo fa” come ricorda scherzosamente lui e, dopo il titolo della Middle Class 2011, negli anni, è riuscito ad ottenere buoni risultati anche in MotoGP, prima di questo difficile 2017: “sicuramente ci sono differenze tecniche e di guida tra i prototipi e le derivate -spiega- ma, dopo qualche gara, mi sono adattato alla Superbike e devo dire che, alla fine, le gare in pista sono simili. Questa stagione è veramente dura per me, sto tribolando con la Honda ed il gap che accusiamo da Kawasaki e Ducati è importante: quelli sono due team ufficiali, supportati dalle Case e difficili da battere; ci vorrebbe una soluzione per livellare il campionato e renderlo più attraente, io penso che un compromesso tra il regolamento attuale e quello Stock sia la soluzione ideale”.

Nel frattempo, Honda ha spedito nel garage Ten Kate il collaudatore Takahashi…

Vedremo se lui potrà rappresentare un collegamento diretto tra il team Red Bull e la HRC; è sicuramente una bella cosa avere un giapponese nel box, perché potrà comunicare e fornire resoconti precisi riguardanti la CBR Fireblade. Vedremo alla fine del weekend quanto questa scelta possa influire positivamente sul nostro lavoro”.

Hai ricevuto proposte da altri campionati, nel frattempo?

La mia intenzione è rimanere in Superbike con la Honda, sono quasi sicuro che resterò con questo team, al 90%, direi. Io e lo staff della squadra ci siamo seduti ad un tavolo, ed abbiamo deciso che dobbiamo migliorare tutti per tornare ad essere competitivi”.

Cosa hai chiesto per rimanere?

“Non c’è un punto particolare, l’importante sarà evolvere la moto: ci sono tanti particolari tecnici da migliorare e diverse aree della CBR da perfezionare. La cosa certa è che per poter lottare coi primi dobbiamo cambiare il fornitore elettronico. Abbiamo bisogno di essere aiutati da Honda e l’aiuto di HRC e Casa madre sono per noi necessari: in questo momento stiamo sparando nel buio e non abbiamo una direzione precisa da seguire”.

 

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