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SBK, Barbier: Pirelli porta in Superbike tecnologia da F.1

A Portimao la Casa di pneumatici milanese prosegue lo sviluppo delle proprie gomme: "vogliamo alzare l'asticella"

SBK: Barbier: Pirelli porta in Superbike tecnologia da F.1

Il forte vento dell’Oceano Atlantico soffia forte nel paddock di Portimao, tante novità potrebbero arrivare da qui a fine stagione: Dorna sta pensando ad un nuovo regolamento tecnico, le Case si organizzano, ma regna  un'aria di incertezza nelle derivate di serie.

Chi, invece, va avanti per la propria strada -e lo fa con costanza e senza alcun dubbio- è il fornitore unico di pneumatici Pirelli, presente in pista con diverse novità, tra le quali nuove gomme posteriori da Superpole e da gara: “abbiamo due novità importanti -spiega Giorgio Barbier- oltre allo pneumatico posteriore da qualifica, abbiamo anche la posteriore da gara evoluta. Vedremo domani come andranno, io penso che le due soluzioni possano offrire vantaggi sia in performance assoluta che in durata, nei turni di qualifica e nelle due manche in programma nel weekend”.

Siete riusciti a capire quali fossero le cause dei problemi accusati quest’anno?

“Con Yamaha e Van Der Mark la questione è stata chiarita subito, in seguito abbiamo iniziato una indagine ‘a quattro mani’ per capire quale fosse la causa ed abbiamo capito che è stata una concomitanza di fattori a creare quei problemi. Da Laguna Seca stiamo tenendo sotto controllo ogni aspetto ed in seguito non abbiamo più riscontrato anomalie. Lunedì avremo proprio qui a Portimao un test fondamentale per analizzare la situazione di ogni moto, da Yamaha a Ducati, sino a Kawasaki, a BMW ed Aprilia ed MV”.

C’è un polverone “della madonna” riguardante il nuovo regolamento, una regressione sarebbe utile per il vostro lavoro?

“Noi abbiamo bisogno che il campionato resti il più possibile vincolato alle supersportive stradali ed a quelle derivate dalla serie; a noi interessa sviluppare in gara prodotti che andranno poi montati su moto utilizzabili ‘ovunque’, e non sui costosi e pochi prototipi. Il nostro mercato è reale. Nel Mondiale sviluppiamo gomme che poi vengono usate anche nei campionati nazionali e nelle competizioni internazionali: al Bol D’Or oggi la Kawasaki SRC ha ottenuto la pole ed in gara avrà soluzioni sviluppate in Superbike e lo stesso discorso vale per diversi team del CIV”.

Nel Motomondiale Michelin fornisce in esclusiva la MotoGP, voi ben 4 classi: è più importante l’esclusività o la vasta gamma da proporre?

“Chiaramente, il ritorno di immagine della MotoGP è più alto di quello Superbike -comunque soddisfacente- perché nel Motomondiale icone come Rossi promuovono alcuni marchi ed il consumatore, di conseguenza, cerca quel prodotto per avvicinarsi al proprio idolo; ma a noi interessa sviluppare gomme di ogni misura e tipologia: dall’anteriore da 110 di larghezza della Supersport300, sino alla posteriore da 200 della Superbike, l’obbiettivo di Pirelli è quella di soddisfare ogni tipologia di motociclista ed utente”.

C’è un altro camion nero con il marchio Pirelli parcheggiato nel paddock…

“Sì, abbiamo portato qui un laboratorio mobile solitamente operativo in Formula Uno, serve per effettuare una serie di esami importanti su ogni gomma, in ogni turno: è fondamentale per noi sapere come lavorino gli pneumatici, per capire come questi reagiscano su diverse moto, sottoposte a stress particolari, con diverse temperature d’esercizio. I nostri tecnici della Formula Uno qui lavoreranno sui prodotti utilizzati in questo round ma, soprattutto, si impegneranno su quelli che verranno proposti nel 2018, perché saranno abbastanza innovativi”.

Avere qui camion e tecnici da Formula Uno, significa che le gomme Superbike avranno tecnologie da Formula Uno?

In Formula Uno i livelli di investimento nella ricerca e sviluppo sono talmente alti, da risultare impensabili per il mondo delle moto; le tecnologie e le metodologie utilizzate in quel campionato, così come gli strumenti e le richieste che si presentano, hanno un ritorno ed un riverbero enorme. Abbiamo creato un approccio e professionalità diverse grazie all’esperienza maturata in anni di Formula Uno e con questo laboratorio mobile proviamo a capire se e con quali vantaggi possa la Formula Uno aiutarci anche nelle gomme di moto, in termini di tecnologie e materiali… vogliamo provare ad alzare l’asticella”.

 

 

 

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