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Cecchini da urlo: quarto titolo mondiale consecutivo

Il romagnolo re del Flat Track: "Ero preoccupato dopo l'infortunio, ma tutto è andato per il meglio. Il prossimo anno potrei fare il pilota - team manager"

News: Cecchini da urlo: quarto titolo mondiale consecutivo

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Non è stata solo la giornata di Tony Cairoli quella di ieri, dato che nello stesso giorno un altro italiano ha aggiunto un titolo mondiale alla sua già incredibile bacheca. Trattasi di Francesco Cecchini, che in quel di Macon (Francia) ha conquistato il terzo successo in altrettante gare di campionato, aggiudicandosi di conseguenza il quarto titolo mondiale di Flat Track consecutivo. Insomma, numeri da capogiro per il figlio di Fabrizio, nonostante un infortunio nel campionato spagnolo che ha rischiato di pregiudicare la sua presenza in Francia: “Ero un po’ preoccupato per la mia condizione fisica in effetti – spiega “Cecco” – ma poi mi sono sentito sempre più tranquillo, riuscendo a vincere sia le manche di qualificazione che la finale. Devo davvero ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato a raggiungere questo traguardo" 

E dire che l’inizio di stagione, con il passaggio alla Honda del team spagnolo Alonso, era stato tutt’altro che facile.

“La prima parte di stagione non è stata ottima, dovendomi adattare alla nuova moto ed al nuovo team; il campionato spagnolo infatti non è andato bene, essendomi anche infortunato in uno degli appuntamenti. Per fortuna in Repubblica Ceca, sede del primo round del mondiale, abbiamo trovato la giusta strada da seguire e da lì tutto è andato per il meglio”.

Ora è già tempo di pensare al futuro, strizzando l’occhio alla possibilità di diventare (probabilmente) il più giovane team manager di sempre.

Ora ho due possibilità davanti a me - racconta Francesco -la prima è continuare con il team Alonso, mentre la seconda è iniziare una nuova avventura con la Zaeta. Quest’ultima azienda ha puntato su di me per lo sviluppo del suo nuovo prototipo da Flat Track, ed ora che la moto è presso che perfetta c’è la tentazione di portarla al mondiale; diciamo che quest’anno sono stato sia un campione del mondo che un tester (ride). Nel caso scegliessi questa seconda via, la squadra sarebbe formata da me, mio, padre e magari altri due piloti, ed io dovrei ricoprire il duplice ruolo di pilota – team manager. E’ un’idea ancora tutta da definire, ma sicuramente interessante”.

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