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Moto3, Fenati al veleno: ho vinto dove altri si allenano

Romano festeggia il trionfo: "Spero di aver regalato una soddisfazione al pubblico italiano". Sul podio anche Di Giannantonio: "Alla fine ho quasi pianto"

Moto3: Fenati al veleno: ho vinto dove altri si allenano

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Sembrava maledetto quel primo gradino del podio per Romano Fenati, che dopo il GP di Austin aveva accarezzato più volte il tanto sognato bis in campionato, salvo poi doversi accontentare della seconda piazza in ben cinque occasioni. Ma oggi no, perché sull’asfalto bagnato ed infido di Misano nessuno ha potuto tenere testa all’ascolano, che ha imposto un passo inavvicinabile per tutti e, soprattutto, non ha commesso errori. “Non sono il mago dell’acqua per una gara – attacca sorridente Romano – ma da stamattina la moto mi ha subito trasmesso grande fiducia, grazie anche ad un grande lavoro sull’assetto da bagnato”.

Dietro questa vittoria c’è infatti un accurato lavoro, che il numero 5 spiega con la solita simpatia. “Purtroppo o per fortuna Mirko (Cecchini ndr) mi ascolta, e quando spiega un problema non è superficiale, ma cerchiamo insieme la soluzione; dall’inizio dell’anno così ci siamo costruiti un assetto di base da bagnato, che ovviamente cambia nello specifico da pista a pista. Il team mi ha dato grande fiducia come io ne do a loro. Sapevo di essere veloce, ma non mi aspettavo di condurre una gara del genere; questo forse mi ha permesso di vincere, dato che se avessi pensato di essere il più forte sarei probabilmente caduto”.

Romano ha dato prova di grande intelligenza, gestendo da maestro un’intera gara in solitaria ed in condizioni tutt’altro che facili: “Devi isolarti con la mente in questi casi: io ho pensato che se mi avesse superato qualcuno non ci avrei dovuto fare caso. Nei primi giri ho guardato gli altri senza voler sorpassare, poi ho visto che potevo attaccare e l’ho fatto. Da lì ho fatto il mio, soprattutto senza la paura di finire a terra”.

E’ un distributore automatico di sorrisi l’ascolano, che si toglie comunque qualche sassolino dalle scarpe.

“L’inno di Mameli qui è bellissimo, e spero di aver regalato una soddisfazione ai tifosi venuti qua nonostante la pioggia. Va detto inoltre che noi qui non ci alleniamo mai rispetto a tanti altri. Siamo un gruppo tranquillo; stasera non andiamo a fare festa, ceniamo tutti insieme e poi tutti a dormire alle nove. Magari dico una cattiveria ma, sapendo che questa è una pista infida sull’acqua, chi si allena qui avrebbe potuto organizzare una giornata sull’acqua, ed ho detto tutto”.

A dividere il podio con Fenati, oltre Mir, c’è Fabio di Giannantonio. Il romano ha commesso qualche piccolo errore, ma la sua capacita di restare in sella lo ha ricompensato un podio nel GP di casa, abitando lui proprio a Misano. “E’ stata una gara lineare tutto sommato - commenta Fabio - dato che dovrei aver fatto tre sorpassi. Peccato per l’errore all’inizio dove ho voluto strafare; una volta rientrato mi sono dovuto concentrare, e vedendo alcuni cadere, in primis Bendsneyder su cui stavo recuperando, ho dovuto darmi davvero una calmata”.

Nei giri successivi la situazione del romano si è stabilizzata, ma l’arrivo di Canet ed Oettl ha cambiato la trama.

“Oettl ha provato a passarmi ma ha subito sbagliato. Canet mi ha passato ma ho visto che era al limite, così sono tornato davanti ed ho cominciato a spingere per vedere dove poteva arrivare. A due giri dalla fine ho visto sugli schermi la sua caduta e non ci credevo; quando ho visto la tabella che me lo confermava non ci credevo ancora, ed i due giri successivi sono stati i più difficili di sempre da gestire, infatti alla prima curva sono andato subito lungo (ride). All’ultimo giro mi è venuto quasi da piangere”.

Il fatto che l’asfalto misanese sia problematico sul bagnato appare ormai certo, ed anche “Diggia” lo conferma: “Forse il problema è la salsedine, non saprei. Sta di fatto che con la pioggia l’asfalto è un disastro, specie nelle curve a sinistra dove si fa davvero tanta fatica. Nell’occasione del mio errore sono arrivato davvero senza gas, ma mi è subito partito il posteriore; è una pista molto particolare”.

Ora il pensiero corre al futuro, ovvero le cinque restanti gare con tanti punti ancora in palio.

“L’obiettivo da inizio anno è quello di stare nei primi tre, anche se le ultime gare ci hanno allontanato da questo. In estate ho lavorato tanto per tornare in forma ed in tante occasioni sono stato veloce ma non sono riuscito a sfruttarlo: ora ci sono delle piste che mi piacciono come Aragon, Philip Island e Motegi, quindi credo che potremo fare bene”.

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