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MotoGP, Rossi: il dispiacere fa più male della gamba

"Quest'anno ho sbagliato due volte: una col cross, l'altra con l'enduro. Siamo piloti e allenarci è sempre rischiare"

MotoGP: Rossi: il dispiacere fa più male della gamba

Valentino Rossi è il grande assente a Misano. L’infortunio sulla moto da enduro ha costretto il Dottore ha saltare la tappa della Riviera a causa della frattura a tibia e perone. Alla vigilia del tredicesimo appuntamento del Motomondiale, Sky Sport MotoGP ha trasmesso un’intervista esclusiva al nove volte iridato realizzata a Tavullia da Guido Meda.

Mi spiace moltissimo essere qui a casa. Sto abbastanza bene, perché rispetto alla scorsa volta la frattura è meno brutta, inoltre il dottore che ha eseguito l’operazione è stato molto bravo e mi sono sentito bene fin da subito. Purtroppo c’è grandissimo dispiacere a saltare Misano e questo che fa più male della gamba”.

Rossi riavvolge poi il nastro a quanto accaduto sette anni prima al Mugello.

“Nel 2010 ero disperato appena subito l’infortunio, inoltre sono stato immobile per una settimana a letto. Adesso invece è andata diversamente, sono infatti riuscito a lavorare fin da subito per la riabilitazione, mostrando però attenzione, soprattutto per quanto riguarda i movimenti della gamba. In questi casi bisogna compiere un passo alla volta, anche se noioso”.

Rossi entra nel dettaglio, raccontando quanto accaduto.

“Sono andato a fare un giro di enduro con i miei amici e con gli altri piloti dell’Academy. È un giro che facciamo da quando avevo 18 anni, mi portava mio padre con i suoi amici quando lo facevano anche loro da giovani. Quindi è una cosa che ho fatto duecento volte. Eravamo quasi alla fine, eravamo in una discesa abbastanza ripida, stavamo andando giù piano sulle pedane in seconda, solo che c’era uno scalino roccioso. Quando ho preso lo scalino mi si è mosso il manubrio come se avessi preso un sasso, una cosa del genere. Sulla sinistra io sono andato giù col piede a destra, solo che c’era uno sbalzo e quindi quando il piede ha toccato con tutto il peso del mio corpo e della moto sopra si è rotta la gamba. Mancavano 400 metri alla fine del giro”.

Fortunatamente un contadino del posto è intervenuto in soccorso.

“Nel momento in cui capisci che hai una gamba immobile e sei in mezzo a un bosco, devo dire che siamo stati fortunati a trovare questo contadino. Ci ha aiutato con una jeep vecchia, arrivando vicino a dove mi trovavo e facendo l’ultimo pezzo tutto in retro. In seguito sei persone mi hanno aiutato a salire. Il tragitto sulla jeep è stata poi la cosa più complicata”.

L’amarezza è grande, perché alla tappa di Misano proprio non voleva rinunciarci.

“All’inizio speravo si fosse girata la caviglia, poi invece ho capito fosse più grave. Ovviamente mi spiace dover saltare Misano e anche per i giorni che seguiranno”.

Il discorso verte poi sui rischi derivanti dagli allenamenti in moto.

“Allenarci in moto è la cosa migliore, purtroppo quest’anno è già la seconda volta che capita. Il calcolo delle probabilità metteva il cross in cattiva luce, meno invece l’enduro, non era infatti nella black list. Ovviamente ogni volta che si sale in moto è sempre pericoloso, decideremo cosa fare (sorride). Purtroppo non ci sono tante alternative, a meno che non mi alleni a casa con la PlayStation”.

In molti si chiedono quando sarà possibile rivedere il Dottore sulla M1.

“Dipende molto da come sta la gamba. Nella mia testa ho pensato a Motegi, ma adesso tutte le previsioni sono un prenderci, perché bisogna vedere come sta la gamba, come reagisce al lavoro, se possiamo spingerla un po’, muoverla, se non si gonfia, bisogna vedere come sto io per il resto. L’altra volta sono tornato in pista dopo 40-41 giorni al Sachsenring, e quindi più o meno ci saremo con la tempistica di Motegi. Aragon è molto prima, perché sarebbe tipo tre settimane dopo l’incidente, quindi sarà veramente difficile. Però noi ci proviamo, tutte le mattine proviamo, lavoriamo e vediamo”.

Nel fine settimana il Dottore  sarà il grande assente, ma l’appuntamento della Riviera è di quelli dove mancare è vietato.

“Non essere a Misano mi spiace più del Campionato. Ci sono comunque tanti piloti italiani, come Dovi, ma anche molti altri in Moto2 e Moto3. Se avessi comprato il biglietto ci andrei comunque, anche se mi dispiacerebbe non vedere Valentino”.

Yamaha dovrà quindi puntare tutto sul Vinales, reduce dal podio di Silverstone.

“Direi che Maverick può tenere testa a Marc e Dovi, nei test si è rivelato veloce. Dispiace perché siamo in lotta sia per il titolo piloti che costruttori. Li vedo tutti e tre in lotta, così come Pedrosa”.

Il Dottore coglie poi l’occasione per parlare del nuovo telaio utilizzato da Yamaha.

“È da faciloni parlare del telaio 2018, anche se è vero che abbiamo utilizzato un telaio che è indirizzato al prossimo. Mi dispiace molto, perché dopo la pausa stavo guidando bene, ero veloce in prova, anche Silverstone è stata una bella gara e mi sentivo in forma per la prossima”.

A causa dell’infortunio Rossi non ha il tempo per annoiarsi.   

“Guardo la tv, i film, anche se non ho gran tempo libero. Al mattino mi alleno, così come al pomeriggio. Più o meno è come quando a scuola ti lasciano a casa, però devi comunque seguire le lezioni (scherza)”.

Di sicuro alla gara di domenica proprio non ci rinuncerà.

“La guarderò a casa mia con tutti gli amici”.

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