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MotoGP, GP Silverstone: il Bello, il Brutto e il Cattivo

In cielo brilla il sole e Dovizioso con la Ducati, Rossi e Vinales escono dalla nebbia, il fumo (non di Londra) ricopre Marquez

MotoGP: GP Silverstone: il Bello, il Brutto e il Cattivo

L’estate di Dovizioso è contagiosa, così tanto da portarla di Inghilterra, scacciare le familiari pioggia e nuvole e cambiarle con il sole. Un disco rosso e accecante per tutti, che scotta la pelle e brucia punti in classifica mentre si alimenta. Andrea sta trovando nuovi limiti ed è bellissimo seguirlo in questa ricerca.

In Inghilterra ha visto uno sprazzo di bel tempo anche la Yamaha, un po’ di tranquillità dopo la nebbia che avvolgeva le M1. Non era nebbia ma fumo quello che è uscito dal motore di Marquez, per una volta l’accoppiata con la Honda non ha funzionato, senza alcuna colpa per Marc.

Nella Moto2 è tornato alla ribalta Nakagami, ma Pasini e Morbidelli sono sempre al posto giusto, lo stesso che ha ritrovato Bastianini in Moto3. E il conto alla rovescia per Misano è già iniziato.

IL BELLO – Il mago Dovizioso ha una valigia piena di trucchi da lasciare a bocca aperta. Fa scomparire gli avversari, vola a cavallo della sua Ducati, moltiplica i suoi punti in classifica, fa spuntare il sorriso a grandi e piccini. La realtà supera la fantasia e il lavoro paga con gli interessi e Andrea sembra avere ancora qualche coniglio pronto a uscire dal suo casco.

IL BRUTTO –  Nessuno è perfetto, neanche la raffinata tecnologia giapponese che ha deciso di fare harakiri sull’asfalto di Silverstone. La scena non ha turbato gli animi più sensibili, ma la fumata bianca non ha neppure nascosto l’espressione di Marc Marquez. Succede anche nelle migliori famiglie ed è la prima volta che la Honda lascia a piedi lo spagnolo, il pilota con più zeri in classifica ma ancora secondo.

IL CATTIVO – È stato veramente veloce solo nel warm up, l’unico turno che non conta niente, in gara è stato ridimensionato da Rins e ha concluso con una caduta che ha steso anche Petrucci. C’è poco da salvare nel fine settimana di Andrea Iannone, pilota di talento ma in un momento di buio totale. Ha scelto la Suzuki puntando ad altri traguardi, deve ricordarselo.

LA DELUSIONE – Non è stato il peggior risultato dell’anno, ma Dani Pedrosa è stato invisibile a Silverstone. Con Marquez e Crutchlow in evidenza, lo spagnolo è scomparso per farsi rivedere 7° davanti alla bandiera a scacchi. Tutti dicono che è ancora in lotta per il titolo, anche noi, se riuscirà a perdere la sua temporanea evanescenza.

LA CONFERMA  – Il doppio podio Yamaha più che una conferma era una necessità. Tra telai, gomme e carene, in quel box c’era una confusione che si traduceva in risultati opaci. Dopo avere litigato con le istruzioni, Vinales e Rossi sembrano essere riusciti a riprogrammare il loro navigatore. La prossima tappa è Misano, meglio non sbagliare uscita.

L’ERRORE – Solo uno, tagliato il traguardo: c’è chi festeggia un buon risultato con un backflip e chi con un highside. A parte il momento di distrazione, Pol Espargarò ha fatto vedere che la KTM non è più una semplice comparsa con un’hospitality che assomiglia a un abuso edilizio, ma una realtà in crescita.

LA SORPRESA  – Era dal GP di Motegi dello scorso anno che non si vedeva Enea Bastianini sul podio, anzi a dire il vero spesso non lo si vedeva proprio. La Bestia si è risvegliata e il secondo posto di Silverstone è un buon punto da cui ricominciare, stando attenti ad altri pisolini.

IL SORPASSO – Per non farsi mancare nulla: su Marquez, Vinales e Rossi nell’ordine. Dovizioso è anche un boxeur di razza.

LA CURIOSITA’ – Oltre il sole in cielo, le strade stranamente sgombre di traffico per raggiungere Silverstone la domenica. In Inghilterra c’era meno pubblico del solito e le casse del circuito non stanno neppure benissimo. Abbastanza per pensare a Donington? Non sembra, perché per adeguare il circuito per la MotoGP servono troppi soldi. Si parla di cambiamenti anche per la Germania, con il Sachsenring in bilico e il Nurburgring pronto a prenderne il posto.

IO L’AVEVO DETTO – Bene che vada, in gara faccio 3°”. Purtroppo per lui, Valentino ha azzeccato il pronostico.

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