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Harley-Davidson fa la guerra ai contraffattori cinesi

Il marchio USA non ci sta e fa causa ad alcuni shop online per la vendita non autorizzata di prodotti col suo marchio

Moto - News: Harley-Davidson fa la guerra ai contraffattori cinesi

Una battaglia dura, soprattutto se i “nemici” da fronteggiare hanno a disposizione un mare magnum, pieno di zone d’ombra e situazioni non facilmente verificabili, come quello di internet. Ma la Casa di Milwaukee non demorde e (per l’ennesima volta) fa causa ai contraffattori di turno. In questo caso si tratta di una serie di shop online made in China che, secondo quanto riferito dai colleghi di RideApart, hanno inserito nei propri cataloghi prodotti non autorizzati, brandizzati Harley-Davidson, promuovendoli anche attraverso una massiccia attività sui social network.


Si copia di tutto...


Oggetto di contraffazione, non sarebbero solo parti di ricambio per moto, copia fedele di quelle ufficiali, ma anche capi di abbigliamento, gadget, t-shirt e gioielli protetti da marchi registrati. Negli ultimi 40 anni, infatti, l’ufficio legale della Casa USA ha condotto un’accurata opera di “blindatura”, non solo per quanto riguarda i diritti d’uso del brand principale, ma anche di tutti i diversi sottomarchi commerciali di proprietà dell’azienda, come ad esempio bar-and-shield e bald eagle illustration utilizzati soprattutto per le magliette.


Vittoria piena? Si, anche se...


Secondo quanto si legge dalle carte, i contraffattori realizzerebbero siti internet ad hoc, tali da farli apparire rivenditori autorizzati, punti vendita o grossisti, capaci quindi di ingenerare confusione tra i consumatori e danneggiare il marchio. Di conseguenza, le richieste di risarcimento da parte di Harley non sono bruscolini: 2 milioni di euro per ogni uso non autorizzato accertato (e sono innumerevoli) oltre alle spese legali. E le chance di vittoria sono altissime… un po’ meno quelle di ottenere piena soddisfazione: circa 3 mesi fa, la casa di Milwaukee ha ottenuto un successo legale per una vicenda analoga ma, in merito al risarcimento, la sentenza recitava: "tutti i soldi attualmente confinati nei conti finanziari degli imputati inadempienti, compresi i fondi detenuti da PayPal, vengono rilasciati a Harley-Davidson come pagamento parziale".

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