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MotoGP, 2016 VS 2017: Marquez ancora 1° ma con meno punti

Abbiamo messo a confronto la prima metà delle due stagioni: salto in avanti per Dovizioso e Vinales, sprofondano Lorenzo e Iannone

MotoGP: 2016 VS 2017: Marquez ancora 1° ma con meno punti

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Quando si parla di questa prima metà di campionato, l’aggettivo più usato è “pazzo”. Non per nulla, in appena 9 gare sono stati ben 4 i diversi piloti a tenere fra le mani il timone della classifica: prima Vinales, poi Rossi, Dovizioso e infine Marquez, che se ne è andato in vacanza con il primato fra le mani.

Un primo posto importante, ma mai così insicuro se si considera che i primi 4 in classifica stanno tutti in 10 punti e in 26 ce ne sono cinque. Inutile dire che in tanti anni raramente si era vissuta una situazione come questa, per certi versi ancora più incerta di quando nel 2009 Valentino, Stoner e Lorenzo si trovarono a pari punti dopo 6 gare.

Non è l’unica particolarità di un campionato che ha una classifica molto corta e con pochi punti. È dal 1993, anno in cui cambiò il sistema di punteggio, che il leader ha così pochi punti e questo disegna un quadro molto particolare.

Basti pensare che anche lo scorso anno Marquez era davanti a tutti prima dello stop estivo ma aveva 41 punti in più di oggi e il suo più diretto inseguitore, che era Lorenzo, 48 di distacco, Rossi era 3° e vedeva Marc 59 lunghezze più avanti.

Nel giro di 12 mesi è cambiato tutto, i tempi in cui sempre i soliti 3 o 4 piloti si giocavano il podio sono finiti e basti pensare che nel 2017 sono saliti su quei gradini già due debuttanti come Zarco e Folger.

Abbiamo riassunto in una tabella le differenze fra la prima metà del 2016 e quella del 2017 e i risultati sono interessanti. Marquez lo scorso anno non solo aveva vinto una gara in più ma era salito sul podio 8 volte su nove, mentre questa volta ci è riuscito solo 5.

Rimane comunque il pilota più costante insieme al suo compagno di squadra Dani Pedrosa che può contare già una vittoria e 7 punti in più del 2016, anche se con una posizione in classifica in meno. All’incirca la stessa sorte di Valentino: stesso numero di podi (ma l’anno scorso aveva pagato una rottura del motore al Mugello) una vittoria in meno, 8 punti in più e anche per lui una posizione in meno in classifica.

Chi ha fatto il passo in avanti più grande è stato Dovizioso, che con meno sfortuna e una GP17 che lo asseconda ha 64 punti in più rispetto a 12 mesi fa. Non solo, perché in bacheca ha anche due vittorie e altrettanti podi in più. Rimanendo in casa Ducati, bisogna anche registrare la bella sorpresa di Petrucci che aveva iniziato il 2016 con un infortunio. In piena forma e con una moto ufficiale, Danilo ha fatto un salto in avanti di 10 posizioni in classifica con 2 podi e 42 punti in più.

Azioni alle stelle, naturalmente, per Vinales, che sulla Yamaha (nonostante le gare in salita a Jerez e Barcellona e l’errore ad Assen) vede un bilancio in positivo di 41 punti. A cui vanno aggiunti le 3 vittorie e i 4 podi contro il solo del 2016. Numeri che spiegano bene quanto abbia giovato a Maverick il cambio di moto.

Non si può dire lo stesso per Lorenzo, che un anno fa era ancora in corsa per il titolo e oggi si deve accontentare della Top Ten. A parte il podio di Jerez, c’è poco da salvare nella prima metà della stagione di Jorge sulla Ducati. Nel 2016, a questo punto, aveva 57 punti in più, 3 vittorie e 4 podi. C’è poco altro da aggiungere.

Se Sparta piange, Atene non ride e la classifica piange anche per Iannone passato alla Suzuki. Andrea ha 8 posizioni, 35 punti e due podi in meno di un anno fa: lo specchio delle difficoltà sue e della GSX-RR.

Chiudiamo con una altro pilota che ha cambiato casacca, Aleix Espargarò arrivato dalla Suzuki all’Aprilia. Anche per lui il piatto piange: con 3 posizioni e 19 punti in meno, ma sempre a bocca asciutta per podi e vittorie, anche se l’affidabilità della RS-GP a volte gli ha giocato dei brutti scherzi.

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