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MotoGP, Petrucci: senza i doppiati avrei potuto vincere

"Avevo preparato l'attacco a Valentino, ma Barbera e Rins mi hanno ostacolato. Sto riuscendo a mettere quasi tutte le palle in rete"

MotoGP: Petrucci: senza i doppiati avrei potuto vincere

Domani leggerò i giornali e mi accorgerò di essere arrivato 2°”, Danilo Petrucci non riesce a gioire a pieno per il podio conquistato ad Assen. Oggi sapeva e credeva di potere vincere, negli ultimi giri aveva pianificato l’attacco a Valentino ma le cose sono andate diversamente.

Al penultimo giro mi sono trovato Barbera che non mi dava strada e alla curva 6 Rins, ci siamo toccati e quasi caduti - racconta - Non dovrei dirlo, ma in Safety Commission gli spagnoli rompono sempre le scatole con le regole e poi sono i primi a non rispettarle. I commissari non hanno esposto le bandiere blu, è vero, e so anche che Alex mi ha cercato per scusarsi ma quando giri con le rain così lento devi stare attento”.

A caldo, Danilo rivive quell’ultimo giro come un’occasione sprecata.

Sull’asciutto Valentino era più veloce di me, ma in quelle condizioni potevo attaccarlo - continua - Lo avevo già fatto a 4 giri dalla fine in uscita della curva 12, in quel punto la Ducati mi permetteva una migliore accelerazione. Mi ero preparato tutto e poi è crollato il castello. Mi sono trovato a 3, 4 decimi da Rossi, li ho recuperati ma non sono riuscito ad attaccarlo.

Ripensandoci, alla fine Petrucci ritrova anche la voglia di scherzare.

Alla fine questo per me questo è un grande risultato, ma ho visto la vittoria veramente vicina. Alla fine, come ieri in qualifica, c’è sempre qualcuno che mi frega - sorride - Però nelle ultime gare me la sono sempre giocata ed è importante. In passato mi sentivo veloce, ma i risultati non arrivavano mentre ultimamente riesco a mettere quasi tutte le palle in rete.

Il ternano non è più una sorpresa e il suo lavoro sta dando i frutti sperati.

“Sono contento di avere migliorato la mia gestione di gara, perché tutti dicevano che non ero abituato a stare davanti - sottolinea - Quando ti scontri con i migliori, ci pezzi grossi che hanno vinto gare e mondiali mentre io non l’ho mai fatto, quindi stare con loro è una bella soddisfazione”.

Addirittura in classifica ora è davanti a Lorenzo.

E senza quelle due rotture nelle prime gare potrei essere ancora più avanti - il rammarico - Ma siamo solo a metà campionato e sono sulla buona strada. La Ducati si sta dimostrando la moto più in forma e la mia Desmosedici è molto simile a quella di Dovi e Jorge. In MotoGP però ogni decimo fa la differenza, oggi bastava prende 5 secondi in 26 giri ed eri fuori dal podio, significa che non puoi sbagliare niente”.

I risultati sono una bella base su cui costruire e il Petrux non vuole certo fermarsi sul più bello.

In Ducati mi sento parte di un’azienda, c’è molto di me in questa moto. Dopo Barcellona sono andato a Borgo Panigale per festeggiare e mi sono sentito parte di un progetto forte - ricorda - Io, Andrea e Jorge siamo tre piloti veloci e sono contento del lavoro che stiamo facendo”.

Per le conferme dovrò aspettare poco, al GP di Germania mancano solo pochi giorni.

L’anno scorso feci la mia migliore qualifica sull’asciutto ma commisi un errore in gara. Ad Assen la mia Ducati si era fermata dopo essere stato in testa sul bagnato e in Germania volevo umiliare tutti”.

Quest’anno cosa dobbiamo aspettarci?

Al Sachsenring potrei anche provare a vincere” ride, l’arrabbiatura sta già scemando.


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