Tu sei qui

SBK, Melandri torna alla vittoria a Misano

Primo trionfo sulla Ducati per Marco, che non vinceva dal 2014 con l'Aprilia. Rea e Sykes sul podio, mai in lotta per il successo

SBK: Melandri torna alla vittoria a Misano

Chi lo definiva un “pilota finito” si dovrà ricredere: Marco Melandri finito non è, anzi: il ravennate ha ritrovato il successo in gara proprio a Misano, sulla pista nella quale il giovanissimo Marco debuttò in sella ad una moto da velocità, tanti anni fa.

Già nelle prove del venerdì e nella Superpole di sabato, il numero 33 Ducati aveva mostrato uno stile di guida davvero redditizio, con traiettorie perfette ed essenziali, senza mai dare l’impressione di trovarsi al limite dell’aderenza, senza mai perdere il controllo della moto. Con lo stesso stile, oggi Marco è partito bene, ha studiato Torres e lo ha superato con una grande staccata alla Quercia, prendendo le redini della gara e trionfando solitario.

Melandri torna al successo dopo il digiuno durato circa 3 anni, quando a Magny-Cours nel 2014 vinse con la Aprilia RSV4. Per lui quella di Misano è l’affermazione numero 20 nelle derivate di serie:non è stato facile oggi -ha detto Marco nel parco chiuso- ma ce l’ho fatta; è incredibile vincere qui con la Ducati ed è anche la mia prima vittoria Superbike in Italia”. L'ultimo italiano a trionfare sulla Ducati era stato Frankie Chili nel 2004, sempre qui a Misano.

Niente da fare oggi per il duo Kawasaki Provec: Rea e Sykes sono stati veloci, hanno duellato tra di loro, hanno completato il podio, ma non sono riusciti a contendere la vittoria al team Ducati, che dimostra come la Panigale possa essere vincente anche nelle mani diverse da quelle (infortunate) di Chaz Davies, oggi comunque presente nel box Aruba ed in netto miglioramento dopo la brutta caduta di ieri.

Oggi Van Der Mark è riuscito a finire la sua gara ma, appena rientrato nel garage Yamaha, l’olandese ha tirato una occhiataccia alla ruota posteriore della sua R1, dopo il problema alla gomma accusato ieri. Buona prova dei due piloti Milwaukee Laverty e Savadori con le Aprilia, ottima quella di De Rosa, settimo al traguardo con la BMW Althea. Anche Torres andava fortissimo, ma la sua moto ha ceduto sul più bello, quando era in seconda posizione.

Con tanti ritiri, a completare le posizioni nella zona punti ci sono Krummenacher con la Kawasaki Puccetti, Mercado con la Aprilia Iodaracing, Bradl su Honda CBR e la coppia del team Grillini costituita da Badovini e Jezek, rispettivamente undicesimo e dodicesimo sotto alla bandiera a scacchi.

Classifica piloti: Rea 296, Sykes 256, Davies 185.

 

LA CRONACA-  I due spagnoli Fores e Torres scattano bene, Laverty fa impennare la sua Aprilia allo start, perdendo posizioni, il primo giro si conclude con il pilota Barni al comando, quello BMW è secondo,  mentre in terza e quarta posizione i due ufficiali Kawasaki hanno già iniziato la loro rimonta. A fine gruppo cade Fabio Menghi, poi si rialza e continua la sua gara.

Resiste in prima posizione Fores, ed al quarto passaggio ha qualche metro di vantaggio su Fores; Sykes e Rea non sono ancora riusciti a saltare la BMW dello spagnolo, Melandri è quinto, prima di Laverty, Lowes e Van Der Mark, con Savadori nono.

Passa al comando Torres, con un attacco deciso ai danni di Fores, che perde diverse posizioni; ora in testa c’è il pilota Althea, inseguito da Sykes e Melandri, che è riuscito a superare Rea.

Melandri attacca anche Sykes e lo supera: è il settimo giro ed il ravennate ha nel mirino la prima posizione detenuta da Torres, a pochi metri dalla sua Panigale Aruba. Più indietro si ritira Xavi Fores.

Torres e Melandri sono sempre più vicini ed affrontano i curvoni del carro come nessuno riesce a fare, grazie a traiettorie precise, ma il duello tra i due favorisce Sykes e Rea, adesso pronti all’attacco per la seconda posizione. Laverty è quinto, seguono le due Yamaha Pata, poi Camier, Savadori e Krummenacher.

Torres usa tutta la pista, con traiettorie larghe ma velocissime, guidando ancora la gara, Melandri non è riuscito a sopravanzare lo spagnolo, Sykes e Rea, in poche curve, hanno perso metri nei confronti del ravennate. Cade Alex Lowes mentre era settimo.

Siamo al tredicesimo giro, Melandri attacca Torres alla Quercia e lo supera con una staccata alla quale lo spagnolo non può rispondere; ora il numero 33 è al comando e può percorrere le sue traiettorie preferite, che gli regalano alcuni metri di vantaggio nei confronti degli inseguitori, in poche curve.

Al sedicesimo giro si ritira Leon Camier, che lascia la sua MV nelle mani dei marshall; Melandri è ancora il leader, Torres resiste in seconda posizione, Rea ha saltato Sykes e si avvicina alla BMW dello spagnolo. Quinto è Van Der Mark, dopo l’olandese ci sono le due Aprilia Milwaukee, De Rosa è ottavo, Krummenacher nono, prima di Mercado con la RSV4 Iodaracing. Si ritira De Angelis.

Si rompe la moto di Torres, proprio alla fine del diciannovesimo giro, e costringe lo spagnolo al ritiro. Melandri conduce ancora la gara ed ha un bel vantaggio da amministrare su Rea e Sykes, Van Der Mark, Laverty e Savadori sono molto distanti dai primi tre. Anche Ramos si ritira.

Ultimo giro “tranquillo” per Melandri, che vince la gara tagliando il traguardo salutando il box Ducati, Rea e Sykes vanno sul podio. Giù dal podio Van Der Mark, seguono Laverty, Savadori, De Rosa, Krummenacher ed il resto del gruppo.

 

 

 

 

 

Articoli che potrebbero interessarti