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MotoGP, GP Barcellona: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Cosa c’è di più bello di una vittoria al Mugello? Ripetersi a Barcellona guastando la festa agli spagnoli. Il binomio DD è alle stelle

MotoGP: GP Barcellona: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Cosa c’è di più bello di una vittoria al Mugello? Ripetersi a Barcellona guastando la festa agli spagnoli. Il binomio DD (Dovizioso-Ducati) ha visto il suo valore moltiplicarsi a dismisura nelle ultime due gare. Il lavoro paga, anche quando l’ingaggio è sceso da poco. Il Dovi è entrato nell’Olimpo della MotoGP per restarci.

Rossi e Vinales invece si sono ritrovati alle sue pendici cercando di trovare (diverse) soluzioni a (comuni) problemi. Sorridono le Honda che si piazzano sul podio e Lorenzo armato di champagne nel box nonostante la medaglia di legno.

Tutti felici e contenti, compresi Mir e Alex Marquez, vittoriosi in Moto3 e Moto2. Questa volta il triplete in casa agli spagnoli non è riuscito, ma non riusciamo a dispiacercene.

IL BELLO – Due cavalli sul casco, uno ‘giudi’zioso e l’altro ‘devil’zioso, e una mandria imbizzarrita sotto la sella. Andrea ci mette polso destro (leggero) e cervello (pesante) e diventa delizioso. Si prende i complimenti da tutti, anche da Stoner, pietra di confronto per antonomasia quando si sale su una Ducati. Dovizioso ha dimostrato che per guidarla non si deve arrivare dall’altra parte del mondo e parlare uno slang incomprensibile.

IL BRUTTO –  Chi lascia la strada vecchia per la nuova, trova Zarco e Folger davanti al traguardo. Valentino e Maverick non era troppo soddisfatti di confermare il vecchio detto. Per l’italiano la colpa è del telaio, per lo spagnolo delle gomme. La sostanza non cambia, la soluzione sì. Ad Assen scopriremo chi aveva ragione.

IL CATTIVO – La crociata sulla sicurezza si ferma davanti al libretto degli assegni. Bello parlare, meno fare. A Barcellona si erano inventati una chicane low cost invece di modifiche risolutive, poi gli organizzatori del GP si sono lamentati con Valentino perché gli farà spendere dei soldi. Piangere èpiù conveniente che mettere mano al portafogli..

LA DELUSIONE – Due GP fuori dal podio, anche se comunque vicino. Niente di disastroso ma Franco Morbidelli ci aveva abituato a ben altro nell’inizio della stagione. Non è una bocciatura ma un gentile rimbrotto, ci viziamo facilmente.

LA CONFERMA  – Veloce, costante, lucido, Joan Mir è un pilota quasi perfetto e non per niente la corazzata Marc VDS se lo è preso in Moto2 con un contratto blindato. Per chi credeva che la scuola spagnola fosse agli sgoccioli.

L’ERRORE – Più che per la caduta a gomme finite, Danilo Petrucci merita il cartellino giallo per la manovra in partenza. La spallata a Marquez dopo avere tagliato l’intera pista era da evitare. Danilo lunedì è andato a scusarsi con Marc nei box, noi lo abbiamo già perdonato.

LA SORPRESA  – Chi l’avrebbe detto? Sylvain Guintoli che parte ultimo, rimonta e arriva anche a superare Iannone, prima di arrendersi sul finale. Scusate, ci siamo confusi è il nostro Andrea che si è fermato ad aspettare, signorilmente, il compagno di squadra part-time per un arrivo in volata fuori dai punti in pieno spirito decubertiniano. No, non è neanche così, ma comunque la si metta la sorpresa è Iannone, una brutta sorpresa.

IL SORPASSO – Repetita iuvant, quindi affidiamo il gagliardetto a Mir per i due sorpassi su Fenati e Martin all’ultimo giro. Roba da palati fini.

LA CURIOSITA’ – Dalla prima alla seconda di vittoria di Dovizioso in MotoGP sono passati 7 anni, dalla seconda alla terza 7 mesi, dalla terza alla quarta 7 giorni e ha 7 punti di svantaggio da Vinales. “Devo cambiare numero di gara?” si è chiesto Andrea in versione cabalista.

IO L’AVEVO DETTO – “Attenti a Valentino, si può giocare il podio”. La previsione del sabato è l’unica cosa che ha sbagliato Dovizioso a Le Mans.

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