Il grande assente nelle festa Ducati al Mugello è stato Jorge Lorenzo, in difficoltà sulla Rossa mentre Dovizioso la portava alla vittoria e Petrucci sul podio.
“Venerdì avevo detto che la Ducati poteva vincere e Andrea era in forma e ha dato tutto - commenta - Sia lui che Danilo hanno approfittato della pista ma io no. Nel fine settimana, in qualche turno di libere, era sembrato avessi trovato la strada invece ho fatto una brutta gara, ho preso 14 secondi sul traguardo, cioè mezzo al giro”.
Fa onore al maiorchino prendersi le sue responsabilità e si dimostra sincero. Questo però non significa che sia pessimista.
“In Italia abbiamo dimostrato che possiamo lottare per vincere - sottolinea - Osservo con attenzione quello che succede, io ho uno stile di guida particolare e questa moto ne richiede uno opposto. Per questo in alcuni circuiti, come Jerez, vado bene mentre in altri soffro di più”.
Questione di dettagli, dice, ma sono quelli che possono fare una grossa differenza. Soprattutto in un annata dove le prestazioni sono molto bilanciate.
“Sembra di essere in Moto3, i tre fattori sono pilota, moto e gomme, basta uno di questi che non funzioni alla perfezione e fai subito fatica” osserva.
Gli occhi però sono particolarmente puntati su Lorenzo, per ovvi motivi.
“Nessuno mi sta mettendo pressione, non succedeva in Yamaha e non accade in Ducati - sottolinea - Io corro per passione e per vincere una sfida importante, nella mia testa c’è spazio solo per questo desiderio. Quello che dicono gli altri sono solo opinioni, che possono essere più o meno rispettabili”.
Jorge cerca la svolta già a Barcellona, dove era stato protagonista negli ultimi test. Una base solida da cui partire.
“Erano state prove interessanti ed ero andato veloce - ricorda - Questa è sempre stata una pista difficile per le gomme, a causa delle curve a destra veloci e delle alte temperature. L’anno scorso avevamo avuto problemi graining all’anteriore ma nei test Michelin aveva portato buone soluzioni”.