Oltre che la moto, Andrea Iannone deve fare i conti con i suoi problemi di salute. Le condizioni del pilota di Vasto, vittima di un’infezione intestinale, sono in miglioramento rispetto a sette giorni fa, ma di certo si presenta a Barcellona non al massimo della forma.
“Mi sono ripreso, però non penso di essere al 100% - ha esordito - anche questa notte non sono stato bene. Dovrò fare degli accertamenti – ha svelato - riesco ad allenarmi, ma è stato comunque necessario riposarmi, perché ero molto debilitato dopo domenica scorsa”.
The Maniac punta a invertire la rotta, ma non sarà così semplice al Montmelò, soprattutto guardando a un anno fa.
“Se mi baso sulla prestazioni del 2016, la Suzuki ha incassato un distacco importante dal Rossi, mentre io e Jorge siamo caduti. Inoltre, tutti i piloti sono cresciuti, sarà quindi una lotta come sempre, sperando che il nuovo layout ci aiuti”.
Cosa serve? Semplice la risposta.
“Servono tanti piccoli cambiamenti, che ne formano uno grande”.
Aver guidato soltanto la Ducati in MotoGP credi sia un limite?
“Alcune volte penso sia un bene aver guidato la Ducati – ha ammesso - perché sviluppi negli anni un determinato stile e magari oggi ho acquisito più facilità rispetto alla Suzuki. Sicuramente nessuno può negare che mi stia cercando di impegnare e in Suzuki lo sanno vedendo i dati”.
Andrea è consapevole che la strada da seguire sia lunga, ma non ha la minima intenzione di gettare la spugna.
“Al momento, alcune cose che sto cercando di cambiare, sono da considerare come un punto di forza che un pilota MotoGP deve avere per assecondare meglio la moto. Mi riferisco al fatto che non devo essere veloce ad alzarla in accelerazione, perché la Suzuki tende a sgommare – ha analizzato – in passato ricordo che Pedrosa e Stoner erano molto bravi sotto questo aspetto con le loro moto. Per me invece è l’esatto contrario e tutto ciò penso sia abbastanza evidente”.
Ci si chiede allora da dove provenga la differenza di guida tra te e Vinales?
“Maverick faceva le curve più tonde senza spigolare, utilizzando di più l’angolo della gomma. In pratica la guidava come fosse una Moto2. C’è anche da dire che lo scorso anno c’erano le Ducati 14.2 e il livello del Campionato era più basso”.
In vista dei test dovrebbe arrivare un nuovo telaio?
“Vediamo quello che avremo a disposizione, in seguito faremo una selezione del materiale per la giornata di lunedì”.