Il fatto che nell’animo o nella mente di ogni pilota ci sia, da qualche parte, un angolo che sfugge alle regole della razionalità è cosa risaputa, ma anno dopo riceviamo sempre nuove testimonianze. E non solo per le velocità toccate o i sorpassi al limite compiuti in gara, ma anche (e forse soprattutto) per i tanti rapidissimi ritorni in pista dopo incidenti che, almeno parlando di persone normali, richiederebbero probabilmente mesi e mesi di stop.
I libri di storia a due ruote sono pieni di casi di questo genere, e visto che siamo oramai entrati in clima Mugello, il primo esempio che balza alla mente è quello di Valentino Rossi nel 2010. Siamo tra le colline della Toscana ed è in corso il secondo turno di prove libere della MotoGP quando, a 15 minuti dalla fine, Valentino cade alle Biondetti procurandosi una frattura scomposta ed esposta di tibia e perone della gamba destra, che necessita obbligatoriamente di un intervento. In un primo momento i tempi di recupero vengono stimati intorno ai due mesi minimo, ma tutti questi discorsi vengono sgretolati al Sachsenring, un mese dopo l’incidente, quando Rossi scende in pista conquistando un clamoroso quarto posto al termine di un acceso duello con Casey Stoner.
In quell’anno il suo vicino di box fu un certo Jorge Lorenzo (campione tra l’altro di quella stagione), ovvero un altro pilota che di infortuni gravi e conseguenti rientri ne ha collezionati vari. Nel suo anno di debutto nella classe regina, il primo terribile volo arriva in Cina durante le prove libere, e porta in dote la rottura di entrambe le caviglie. GP finito per lui? Neanche per sogno, dato che il giorno dopo il maiorchino ottiene la quarta casella in qualifica, per poi replicare il risultato la domenica in gara. Un altro weekend all’insegna della resistenza è quello d’Olanda nel 2013, quando nel corso della seconda sessione di libere (sotto la pioggia) Jorge perde il controllo della sua Yamaha fratturandosi in maniera scomposta la clavicola. Nonostante tutto prende parte alla gara, concludendo stoicamente in quinta piazza.
Sempre ad Assen, nel 2000 fu Loris Capirossi l'autore di un'impresa straordinaria. L'imolese di fratturò una mano nel warm up, per strappare il nulla osta per la gara dovette passare un visita medica scrupolosa. Il dottore gli strinse con forza la mano, ma Loris riuscì a rimanere impassibile. Il risultato finale? Un podio per cui diede tutto, tanto da svenire una volta tagliata la bandiera a scacchi.
In questa speciale classifica riguardante i vari gesti eroici (o folli, in base ai punti vista) dei piloti non può non rientrare Marc Marquez, ovvero un rider che sul filo del rasoio ha quasi preso la cittadinanza. Anche per il campione del mondo in carica gli aneddoti sono tanti, tra i quali ne emergono due. Il primo è datato Silverstone nel 2013, quando Marc rimedia una lussazione alla spalla durante il warm up, sistemandosi la spalla presso che autonomamente sul posto. E come se questo non bastasse, in gara perde la vittoria in volata contro Jorge Lorenzo, raccogliendo quindi un eroico quanto clamoroso secondo posto . Il secondo aneddoto invece ha luogo nel primo GP della stagione successiva, quindi Qatar 2014: il 93 si presenta al primo appuntamento stagionale in condizioni non ottimali, in seguito alla frattura del perone della gamba destra rimediata in allenamento il precedente 19 febbraio. Una gara che si prospetta dunque in difesa, ma non per Marc che sabato conquista pole, mentre domenica vince la gara al termine di un bellissimo duello con Valentino Rossi.
Ultimo ma non per importanza in questo breve riassunto di gesta storiche realmente accadute, ecco comparire Cal Crutchlow ed il suo miracolo sportivo avvenuto nel 2012. Il set di questa storia è Silverstone, gran premio di casa di Cal, dove l'inglese rimedia la frattura della caviglia sinistra sul finale delle prove libere di sabato mattina. Il fuoco patriottico insito in Cal però gli fa dimenticare completamente il dolore fino a raggiungere, al termine di una bellissima rimonta dal fondo della griglia, la sesta posizione finale grazie ad un passo gara davvero efficace