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Alla San Donato le MotoGP meglio della Porsche 911 GT3

La pista del Mugello è solo mediamente impegnativa per i freni ma ci sono alcune staccate molto difficili

MotoGP: Alla San Donato le MotoGP meglio della Porsche 911 GT3

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Dal 2 al 4 giugno l’Autodromo del Mugello ospita il 6° appuntamento del Mondiale 2017 della MotoGP. Dal 1976 la pista in provincia di Firenze ospita i GP del Campionato del Mondo, ma solo dal 1994 è sede permanente del GP Italia. Valentino Rossi vi corre dal 1996 e ha conquistato 9 vittorie in tutte le classi.

I 5.245 metri del tracciato che si snoda sulle colline toscane sono contraddistinti da frequenti cambi di inclinazione: se nelle curve in salita il rischio è di arrivare senza la necessaria velocità perché si è frenato troppo, in quelle in discesa c’è il pericolo opposto, ossia di finire nelle vie di fuga per aver staccato troppo tardi.

La pista vanta anche uno dei rettilinei più lunghi del Mondiale (1.141 metri) che richiede un motore potente e naturalmente un impianto frenante di prim’ordine per non perdere in frenata quanto si potrebbe aver guadagnato sul dritto.

Le 14 curve restanti sono invece posizionate in maniera abbastanza uniforme lungo il tracciato, permettendo ai dischi in carbonio di raffreddarsi, nonostante le alte temperature dell’asfalto che solitamente si raggiungono.  

Secondo i tecnici Brembo, l’Autodromo del Mugello rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, valore ottenuto anche da Le Mans che pur ha rettilinei molto più corti e da altre 7 piste.

L’impegno dei freni durante il GP - Così come per il GP Qatar, anche l’Autodromo del Mugello ha una frenata da oltre 350 km/h e tutte le altre inferiori ai 270 km/h. In totale i piloti della MotoGP usano i freni Brembo 10 volte al giro, per un totale di 28 secondi, valore che corrisponde al 26 per cento della durata complessiva della gara. Di tutti i GP disputati quest’anno è la percentuale più bassa: a Jerez ha raggiunto il 33 per cento e a Le Mans il 32 per cento.

Trascinata da 6 frenate in cui la decelerazione massima è di almeno 1,3 g, la decelerazione media è di 1,15 g, identica a quella di Assen e Brno. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 9 quintali e mezzo, il quarto più basso dell’intero campionato. A Losail, Jerez e Valencia il carico complessivo è invece di 14 quintali. In ogni caso durante un giro al Mugello i piloti esercitano uno sforzo di quasi 42 kg sulla leva del freno.

Le frenate più impegnative - Delle 10 frenate del Circuito del Mugello solo una è classificata come impegnativa per i freni, 5 sono di media difficoltà; mentre le restanti 4 hanno un’incidenza leggera sugli impianti frenanti.

La staccata più dura è quella alla San Donato (curva 1): preceduta da uno scollinamento, vede le MotoGP arrivare a 355 km/h (qualcosa di più con la scia) ed entrare in curva a 90 km/h. Per riuscirci i piloti si attaccano ai freni per 5,2 secondi durante i quali percorrono 288 metri. La decelerazione è brutale, 1,5 g e supera di 0,18 g quella della Porsche 911 GT3. Il carico sulla leva è di 5,4 kg e la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T di 9,3 bar.

La pressione di quest’ultimo tocca invece i 9,5 bar nelle curve 10 (Scarperia) e 12 (Correntaio), ed equivale al triplo della pressione di una bottiglia di spumante: in entrambi i casi le moto vi arrivano a meno di 240 km/h e frenano per meno di 4 secondi ma il carico sulla leva è sempre di 5,5 kg.

Da segnalare anche i 202 metri della frenata alla curva 15 (Bucine) dovuti alla discesa che la contraddistingue: le MotoGP passano da 265 km/h a 108 km/h in 4,2 secondi e la decelerazione massima tocca gli 1,5 g.

Prestazioni Brembo - I freni Brembo hanno vinto tutte le ultime 24 edizioni del GP Italia disputate, compresa quella del 1993 corsa a Misano Adriatico. D’altra parte due settimane fa Brembo ha festeggiato 22 anni di fila dall’ultima non vittoria in 500-MotoGP: una serie incredibile, specie considerando che a differenza dei pneumatici i team possono scegliere liberamente l’impianto frenante che reputano migliore. Jorge Lorenzo ha vinto 5 delle ultime 6 edizioni del GP Italia.

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