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SWM, dal 2014 una nuova vita

ANALISI- Il marchio lombardo rinasce grazie al gruppo Shineray. Dal vasto catalogo abbiamo provato la Silver Vase, la Gran Milano e la Superdual

Moto - News: SWM, dal 2014 una nuova vita

Dal 1971 sino a metà degli anni ’80 l’azienda lombarda SWM ha prodotto motocicli dotati di motori a 2 tempi, prevalentemente Sachs e Rotax, con attorno telai ed infrastrutture di ottima qualità, impegnate nelle specialità fuoristrada Cross, Trial e Regolarità: proprio in quest’ultima nel 1981 il francese Gilles Burgat regala alla SWM il primo titolo per la Casa lombarda, ma furono anche importanti i risultati in campo commerciale, prima della chiusura dei battenti, avvenuta nel 1984, a causa di grossi problemi finanziari.

2014, LA RINASCITA - L’ingegnere ex Aprilia, Cagiva ed Husqvarna Ampelio Macchi ed il potente gruppo finanziario cinese Shineray hanno dato nuove idee ed una seconda vita al marchio lombardo, collocandolo logisticamente nella sede ex Husqvarna di Biandronno, sulle sponde del lago di Varese; le linee di assemblaggio hanno così ripreso a funzionare.

Una imponente presenza di giornalisti ed addetti ai lavori -150 persone, provenienti da tutte le parti del mondo- è stata invitata nei giorni scorsi proprio a Biandronno, per la visita alla fabbrica e la prova dei modelli in produzione. Le moto disponibili erano tutte quelle disegnata in Italia: le fuoristrada RS 125, 300 e 500R, le supermotard SM 125R e 500R, la cafè racer Gran Milano, la Gran Turismo, la scrambler Silver Vase e la turistica Superdual. Ne abbiamo provate tre.

SILVER VASE, LA SCRAMBLER -  Linee accattivanti, si rifà alle moto del passato da Regolarità del marchio SWM: non necessariamente una fuoristrada, nonostante le ruote tassellate, si colloca in un mercato in grande crescita. Dotata di doppio scarico laterale stile anni ’70, questa monocilindrica di 445cc ha il manubrio alto, i cerchioni a raggi, un singolo disco freno anteriore di 260 millimetri con tanto di ABS e un serbatoio importante, con 22,5 litri di capacità.

Raffreddato da un mix di aria ed olio, il monocilindrico SWM esprime una potenza di 22Kw, con una coppia di 36NM a 5500 giri. Con un interasse di 1441 millimetri ed un peso di 151 chili, la Silver Vase si preannuncia leggera e divertente.

GRAN MILANO, LA CAFE' RACER – Dal design più spinto rispetto alla sorella Silver Vase è la Gran Milano. Una cafè racer dal taglio vintage, alla quale non mancano dettagli racing: la posizione in sella è più raccolta e caricata sull’avantreno e i due semimanubri spioventi incitano una guida più sportiva. Leggermente più leggera della Silver Vase (145 chili), dotata di rapporti del cambio che ne favoriscono l’allungo e la velocità di punta, la Gran Milano condivide il motore da 445cc ed ha un serbatoio da 24 litri; gli scarichi laterali alti ne conferiscono un aspetto più aggressivo, le ruote -sempre a raggi- più larghe di qualche millimetro rispetto alla sorella, mirano ad avere un appoggio in piega più generoso.  e il la pinza Brembo morde un disco freno anteriore da 320 millimetri, aiutato dal sistema ABS. La Gran Milano, coi la sua estetica retrò e i dettagli corsaioli, ripercorre la filosofia della Ducati Scrambler e monta gomme Pirelli MT-60.

SUPERDUAL, LA TOURER - Tutt’altra storia e concezione la Superdual: adotta un motore monocilindrico da 600cc, incastonato in una scocca di acciaio e lega leggera:  si annuncia comoda e facile da gestire, grazie ad una potenza dichiarata di 40kw a 7500 giri/min. La versione dai noi provata esce con scarichi Arrow, che ne fanno intuire un carattere dall'indole sportiva.

La Superdual monta un monocilindrico a 4 tempi da 600cc raffreddato da liquido ed aria (con l’ausilio di una ventola e due piccoli radiatori), è dotato di accensione elettronica, l’alimentazione è ad iniezione e la potenza espressa dichiarata è di kW40 a 7500 giri.

Adatta a tutti i tipi di terreni, dallo sterrato all’asfalto, valida anche sul bagnato, la Superdual ha una forcella teleidraulica Fast Ace da 45mm di diametro regolabile in estensione, un monoammortizzatore Sachs al posteriore, ed un disco Brembo da 300 millimetri pronto a frenarla (aiutato, anche in questo caso, da un sistema ABS).

Alta ma comoda, versatile e maneggevole (grazie ad un interasse di 1510 millimetri) la Superdual è pure leggera: 169 i chilogrammi dichiarati, contro, per esempio, i 175 della BMW GS 650. Ad abbellire ed arricchire la dotazione tecnica, ecco due borsoni laterali capienti e le protezioni paramano al manubrio. Le moto protagoniste della prova (oltre alle restanti in catalogo) rientrano come da normativa nella categoria EURO 4.

La nostra analisi termina qui, presto ve ne diremo di più nel nostro test su strada con le novità SWM.

 

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