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MotoGP, La guerra delle gomme...si scalda a Jerez

In pista con le Michelin anteriori 2016 con carcassa più rigida con sensori di temperatura

MotoGP: La guerra delle gomme...si scalda a Jerez

Le gomma sono sempre state un elemento determinante per le prestazioni e chi pensa che il monogomma elimini questa variabile, sbaglia.

Se infatti con diversi costruttori di pneumatici in pista le case possono chiedere coperture adatte alle loro esigenze, con il fornitore unico sono loro a dover adattare telai, geometrie e sospensioni agli pneumatici.

Questo è il motivo per il quale oggi la cura nei dettagli è maniacale e capita di vedere - la foto è l'Aprilia di Aleix Espargarò - equipaggiate con sensori di temperatura durante i test.

Già, perché pochi gradi possono fare la differenza. Tanto per fare un esempio le attuali Michelin lavorano a circa 110° l’anteriore e a 120° la posteriore. La pressione a cui vengono portate, a freddo, varia fra gli 1,2 e gli 1,5 bar, a seconda della temperatura esterna per permettere agli pneumatici di raggiungere i 2 bar in corsa, che rappresentano la pressione ottimale.

Sopra e sotto questa escursione di temperatura e pressione gli pneumatici non funzionano, o meglio: non offrono le prestazioni ottimali, vanificando così giorni di test o aggiornamenti tecnici. Ma non è colpa di nessuno: è il monogomma, ragazzi!

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