Tu sei qui

MotoGP, Pedrosa anfibio a Jerez, guida la carica Honda, 16° Rossi

La pioggia condiziona il primo turno, alle spalle dello spagnolo Crutchlow, Miller, Dovizioso e Marquez, 9° Lorenzo, 10° Vinales

MotoGP: Pedrosa anfibio a Jerez, guida la carica Honda, 16° Rossi

Il Motomondiale sbarca in Spagna e ad attendere le due ruote c’è la pioggia. Inizia infatti sotto l’acqua la tre giorni di Jerez, col turno della minima cilindrata disputato in condizioni di bagnato. Il copione non cambia nemmeno per la sessione della classe regina, dove alcuni piloti preferiscono rimanere fermi ai box. È il caso di Barbera e Abraham.

Con la pioggia a tratti, ci pensa Daniel Pedrosa a dimostrarsi anfibio in condizioni tutt’altro che favorevoli. Lo spagnolo, terzo in America, blocca il cronometro sull’ 1’51”648. Giusto per fare un confronto con la pole di Rossi dello scorso anno in 1’38”736, si gira oltre dieci secondi più lenti.

Sul bagnato le Honda dimostrando di avere una marcia i più, tanto che alle spalle dello spagnolo si inserisce sul finale la LCR di Cal Crutchlow, staccata di soli due millesimi. Dietro il britannico spicca Jack Miller (+0.159), impossibile scordarsi l’impresa di Assen nella passata stagione.

A rompere il dominio della squadra giapponese è la Ducati di Andrea Dovizioso (+0.182). La Rossa dimostra quindi la sua competitività sotto l’acqua, precedendo Marc Marquez (+0.314), quest’ultimo autore del quarto crono con sedici tornate disputate. Solo Zarco e Rabat sono rimasti in pista più a lungo.

All’appello non mancano le Yamaha. La migliore non è però una factory, bensì quella satellite del team Tech3 affidata a Jonas Folger (+0.601). Il tedesco archivia la mattinata col sesto crono seguito dall’Aprilia di Aleix Espargarò e la Ducati Pramac di Danilo Petrucci, racchiusi in soli tre millesimi. Appena dietro Jorge Lorenzo (+0.711).

Per quanto riguarda invece le M1 di Vinales e Rossi, non è stata certo una mattinata semplice. Vietato però farsi prendere dalle preoccupazioni, perché sabato e domenica è previsto sole.  In casa Yamaha si è lavorato sull’elettronica, in particolare traction control e freno motore. Lo spagnolo è decimo (+0.907), sei posizioni più staccate il Dottore (+1.615), che ha lamentato spinning al posteriore. Dodicesima invece la Suzuki di Iannone.


Articoli che potrebbero interessarti