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MotoGP, Marquez: "Non capisco come faccio ad essere così veloce"

Le parole dei protagonisti nella conferenza stampa del giovedì, Vinales: "Adesso devo essere forte, furbo e intelligente"

MotoGP: Marquez: "Non capisco come faccio ad essere così veloce"

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A Jerez la tradizionale conferenza stampa del giovedì alza il sipario su quello che sarà il Gran Premio numero 3000 nella storia delle due ruote. Tra i presenti in sala stampa anche due leggende del motociclismo come Giacomo Agostini e Angel Nieto, a cui spetta il compito di introdurre i sei piloti.

Il primo a prendere la parola è Valentino Rossi: Quando arrivi in Europa è come se iniziasse il vero Campionato, dato che ci sono le piste storiche con tanti appassionati – ha spiegato - è senza dubbio grandioso essere al comando del Mondiale, ma ogni anno è una storia diversa”. Solo otto le vittorie che lo separano da Agostini: “Non sono tante, ma è complicato, purtroppo negli ultimi anni non sono riuscito a vincere troppe gare, ma sono comunque entusiasta”.

Alla sua destra c’è Maverick Vinales, chiamato al riscatto dopo Austin: “Preferisco guardare alle cose positive dopo l’America – ha commentato – il recente test di Le Mans mi ha lasciato buone impressioni e voglio continuare su questa strada. Jerez è un tracciato che mi piace – ha aggiunto –dovremo essere forti, furbi e intelligenti”.

La caduta di due settimane fa non l’ha certo scordata: “Fare zero punti è stato l’errore, perché bisogna sempre cercare di raccogliere qualcosa. Con le Michelin mi sono sentito a mio agio, è difficile capire cosa sia successo, dato che in gara mi sono sempre comportato allo stesso modo”.  

Se per Vinales la tappa texana è di quelle da dimenticare, discorso inverso per Marquez. Il cinque volte iridato arriva davanti al proprio pubblico pieno di fiducia: “Nei test che abbiamo disputato sentivo di essere competitivo sul passo, nonostante la moto fosse diversa - ha svelato – qua a Jerez cercheremo di trovare un buon assetto, perché probabilmente sarà utile anche su altri tracciati. Lunedì sarò anch’io in pista nei test, dato che avremo a disposizione alcune novità”.

Marquez si sofferma inoltre sul livello del Campionato“Adesso è più alto rispetto al 2014, viste le moto e i piloti. Bisogna quindi continuare a evolversi, cercando di comprendere meglio i dettagli e fare esperienza. Devo dire che per qualche motivo non capisco ancora come faccio ad essere così veloce (sorride)”.

Lo spagnolo parla anche della situazione Honda in F1: “Tutti sono molto sorpresi, a volte capita che un progetto non vada nel verso giusto – ha dichiarato - a me interessa soltanto la MotoGP, dove siamo in lotta per il titolo. Spero comunque che il progetto F1 dia i frutti sperati”.

Oltre a Rossi, Vinales e Pedrosa, Marc non sottovaluta nessuno in vista del weekend iberico: “Folger e Zarco sono veloci – ha avvisato - ad Austin siamo però riusciti ad essere competitivi e vogliamo esserlo anche questo weekend, soprattutto in alcuni tratti dove soffrivamo in passato”.

Alla sua sinistra c’è Cal Curtchlow. Non male l’avvio di stagione per l’alfiere LCR: “A parte il Qatar non credo sia stato un difficile inizio – ha detto il britannico - il podio di Rio Hondo e il quarto posto di Austin sono stati positivi. Adesso torniamo in Europa ed è importante, perché ritroviamo piste famigliari”. Mentre sul test di Le Mans: “Recentemente ho girato a le condizioni della pista non erano fantastiche per via dell’acqua, però penso che la nuova asfaltatura sia un passo avanti. Di sicuro abbiamo imboccato la giusta strada”.

Quella di Jerez è senza dubbio una delle piste preferite per Dani Pedrosa: “Spero di ripetere la prestazione di Austin –ha commentato – attendo con ottimismo questa gara, consapevole che sarà fondamentale partire col piede giusto. Le qualifiche saranno cruciali per migliorare la confidenza con la moto, soprattutto il tempo sul giro”.

Infine Jorge Lorenzo, che oggi festeggia  i 30 anni : “C’erano grandi aspettative al mio arrivo in Ducati, ma non era così semplice adattarsi alla nuova moto – ha spiegato il maiorchino - stiamo però compiendo dei passi avanti, tanto che in Texas ho terminato a soli tre secondi da Dovi, che conosce la moto da ben cinque anni”. Lorenzo rimane ottimista:  “Sto lavorando sodo per riuscire ad avere una moto competitiva, di certo non è facile, ma ho il sostegno della squadra. Nonostante la caduta di Rio Hondo e quel gesto poco furbo, la il team ha continuato ad avere fiducia”.

Cosa mi aspetto a Jerez?: “Questa è la migliore pista per me, ma forse non per Ducati – ha proseguito - dovremo avere ambizioni e trovare il migliore assetto”.  Mentre sui test di qualche mese fa: “È sempre importante girare, rispetto alle prime gare la posizione in sella è cambiata, voglio cercare di capire se è migliorata la confidenza o meno”. Infine una battuta anche sul metodo di lavoro “Adesso è più intelligente e scientifico, soprattutto dal punto di vista fisico e alimentare”.

In passato Jerez ha visto duelli all’ultima curva che hanno tolto il fiato come  quello tra Rossi e Gibernau oppure Lorenzo-Marquez. Quale pilota evitare? Ecco le risposte: “Io sono l’ultimo arrivato – ha detto Vinales -  credo sia meglio arrivare da solo. In quel tratto è fondamentale chiudere bene”. Mentre Marquez: “Nemmeno a me piacere fare nomi, è difficile superare e difendersi in quella curva”. Lorenzo invece è diretto: “Vale e Marc sono entrambi forti in staccata, dico Marquez, perché è giovane e ha meno paura di cadere. Per fortuna adesso non ho questa preoccupazione, dato che sono lontano, forse Maverick dovrà pensarci domenica”.  

 

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