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MotoGP, Marquez: a Jerez i rivali sono veloci ma potrò dire la mia

"La vittoria di Austin ha dato fiducia a tutta la squadra". Pedrosa: "ora conosciamo di più la moto e sappiamo di cosa abbiamo bisogno"

MotoGP: Marquez: a Jerez i rivali sono veloci ma potrò dire la mia

Ora che Marquez si è rilanciato con la vittoria di Austin per la corsa al titolo, l’obiettivo è quello di sfruttare il momento favorevole per guadagnare altri punti sulla coppia Yamaha. Jerez potrebbe essere il posto giusto perché, anche se negli ultimi due anni hanno vinto prima Lorenzo e poi Rossi sulla M1, quelle curve non sono per niente indigeste alla Honda.

Nel 2013 HRC fece doppietta con Pedrosa e Marc e nella stagione successiva il successo fu per il piccolo diavolo. Inoltre c’è sempre il ‘fattore casa’, che è difficilmente quantificabile ma dà una spinta addizionale a tutti i piloti.

Sono contento di tornare in Spagna dopo 3 GP oltreoceano, è sempre speciale correre in casa e di fronte al mio fan club - sottolinea Marquez - Naturalmente la vittoria ad Austin ha dato più fiducia e motivazioni a tutta la squadra per continuare a lavorare duramente e provare a capire come migliorare ancora l’assetto della moto”.

Un lavoro fondamentale quando si parla di un circuito come quello spagnolo. Un aiuto potrebbe arrivare dalla due giorni di test privati di fine febbraio.

Da questo punto di vista, Jerez è uno dei circuiti più difficile e complicati - conferma - È un circuito vecchia scuola: molto corto, stretto, con grandi accelerazioni e frenate impegnative. Devi far sì che la moto giri in fretta ma c’è bisogno anche di stabilità nelle frenate, perché è il punto in cui si fa il tempo. È una pista in cui i nostri rivali sono sempre stati veloci, ma penso comunque che potremo fare bene se lavoreremo nel giusto modo dal venerdì mattina.

Se Marquez è carico dopo la vittoria americana, anche il suo compagno di squadra Dani Pedrosa non è da meno arrivando da un podio in Texas. Dani sa colpire duro quando è in giornata e anche lui sente l’aria di casa.


Jerez è una pista che mi piace molto, c’è un po’ di tutto: curve stette, altre veloci, cambi di direzione e qualche punto ‘da impennata’ - la descrive - Uno dei miei migliori ricordi risale a quando debuttai in MotoGP nel 2006 e finii sul podio. Spero di continuare come ad Austin e progredire ancora, migliorare il setup della moto e specialmente per mantenere un ritmo veloce e tempi migliori. Ora conosciamo di più la moto, sappiamo di cosa abbiamo bisogno per migliorare e quali cambiamenti fare all’assetto, perciò ci aspettiamo di fare un altro passo avanti a Jerez. Il mio fan club ci sarà e voglio un bel fine settimana davanti a loro”.


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