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SBK, Melandri: "Ad Assen sarò al 100%"

Il pilota del team Ducati Aruba: "ad Aragon ho preso un brutto colpo ma ora sto bene. Il Van Drenthe? Mi piace, lì vinsi la prima gara in 125 e ci riproverò"

SBK: Melandri:

Poter ammirare da bordo pista Marco Melandri allenarsi alla guida di una moto stradale è un vero e proprio spettacolo: il pilota ravennate, nel piccolo circuito di Castelletto di Branduzzo, sorpassa gli altri motociclisti come se fossero fermi, stringe le traiettorie perfettamente nelle curve lente ed apre il gas molto prima di quanto si possa immaginare: “dato che, dopo tutti gli infortuni, ho dovuto rinunciare alla moto da cross, il mio unico allenamento in sella è con la mia Ducati stradale -rivela Marco tra un turno in pista e l’altro dello Piega & Spiega Day- e non c’è niente di meglio di una Panigale di serie per tenersi in forma, specialmente in piste piccole e tortuose come questa: mi diverto e lavoro dedicandomi a ciò che mi serve”.

Dopo la botta rimediata nel test di Aragon, ora come stai?

Quella è stata una scivolata normale solo che, ruzzolando nella ghiaia, ho preso un contraccolpo al collo ed alla gola; per fortuna sono stati esclusi danni alle vertebre, ma sai, prudenzialmente mi hanno tenuto a riposo. Ed ora sto molto bene, sono in forma al 100%”.

Nei primi tre round hai ottenuto diversi podi, cosa ti è mancato per vincere?

Forse il periodo di stop che ho avuto lo scorso anno mi sta un po' limitando, perché lontano dalle corse si perde l’abitudine alla bagarre. Nelle prove giro da solo e riesco ad andare molto forte e ad essere consistente. Ma anche in gara sto migliorando: mettendo a posto gli ultimi tasselli posso risultare aggressivo anche nei giri finali”.

In che aspetti deve migliorare la tua Panigale SBK per lottare con la Kawasaki?

Sono tanti piccoli particolari: ad Aragon ho avuto un inaspettato decadimento della gomma anteriore, una cosa mai accaduta prima. Con la squadra dobbiamo lavorare sugli assetti, partendo dalla sezione elettronica, sino alla ciclistica, per poter migliorare gli inserimenti nelle curve e per avere una moto più agile. La caduta di Aragon mi ha fatto rinunciare ad una giornata di test ma ad Assen si riparte da zero”.

Assen, appunto, sarà la pista che ospiterà il quarto appuntamento stagionale delle derivate di serie. In quel circuito difficile e selettivo, soprannominato “università”, un giovanissimo Melandri vinse il suo primo GP in 125 con una Honda nel 1998, a soli 15 anni: “da quando vinsi io la prima volta ad oggi, Assen ha subito tante modifiche -precisa Marco- purtroppo il tracciato, specialmente nel primo tratto, ha perso il suo fascino e non è molto difficile. Il secondo tratto, invece, è rimasto interessante. Sono sempre andato forte ad Assen e quando si riesce a portare a casa un buon risultato è facile farsi piacere una pista”.

Quale è il tuo obbiettivo, quindi?

Voglio ancora lottare per il podio e stare ancora più vicino a Rea e Davies. Spero che saranno due gare asciutte ma, qualora dovesse piovere, mi farò trovare altrettanto pronto”.

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