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MotoGP, Dovizioso: un disastro e non abbiamo un piano

Il forlivese: "Siamo un team ufficiale, non possiamo permetterci queste prestazioni". Lorenzo: "Basta pensare solo al motore"

MotoGP: Dovizioso: un disastro e non abbiamo un piano

Il podio di Austin era diventato una piacevole abitudine. Questa volta però la tradizione si è interrotta. Già, perché nelle prime tre posizioni non c’è nemmeno una Ducati. Dovizioso deve infatti accontentarsi del sesto posto alle spalle di Zarco. A fine gara non manca la delusione nel suo volto.

“Un disastro visti i risultati conseguiti in passato  e le aspettative che c’erano qua in America. Peccato, perché speravo in qualcosa meglio, in particolare per quanto riguarda l’usura delle gomme, dato che lo scorso anno siamo stati competitivi. Questo weekend invece abbiamo sofferto, stessa cosa per quanto riguarda la velocità, ma questo già lo sapevo”.

Cosa non funziona?

“È difficile avere una spiegazione precisa. So quali sono i pregi e i difetti, di sicuro mi aspettavo di essere più competitivo dopo i test. I problemi sono quelli soliti”.

Adesso si va a Jerez. Sarà ancora tutto complicato?

“ Tutto è possibile. Quello che sta accadendo ora non va bene, di certo non siamo competitivi quanto vorremmo”.

Qual è la strada da seguire per uscire dal tunnel?

“Non c’è un piano ben preciso e questo è l’aspetto più importante. Adesso è arrivato il momento di metterci a tavolino e parlare del futuro, perché dal momento che siamo un team ufficiale non possiamo permetterci simili prestazioni”.

Hai detto che dovete parlare del futuro. In che senso?

Del futuro. Che sia fine stagione o prossimo anno questo dipende da molti aspetti. Non avendo un piano sotto mano, non posso fare un pronostico di quanti mesi siano necessari per fare determinati cambiamenti”.

Di cosa si dovrà discutere?

“Dobbiamo parlare di tutto, a 360 gradi. Ci sono diversi problemi che vanno risolti”.

I risultati di queste tre gare sono una doccia fredda.

“Direi di sì”.

Che dici di Valentino in testa?

“Rossi ha le palle, nonostante non sia mai stato il più veloce in questa stagione va a casa con più punti di tutti.  Di sicuro la sua stagione sarà complicata, visto un talento come Vinales. Di certo è bravo a portare a casa il massimo”.

Qual è il tuo pensiero sui tre decimi a Rossi?

“La penalità ci può anche stare, lui però è incolpevole. Vale non aveva alternative vista la manovra di Zarco, non so se siano sufficienti o meno tre decimi. Anche Crutchlow ha fatto lo stesso lavoro, però non è stato penalizzato. In pratica tutti hanno guadagnato tranne me (sorride)”.

Siamo tornati indietro al 2014?

2015. Sia ben chiaro,  non voglio definirlo disastro questo momento, perchè devo essere sereno nelle mie dichiarazioni, dato che non ha senso sparare a zero ed arrabbiarsi. Di sicuro sono il primo a sapere quali siano i limiti e serve lavorare”. 

In nona piazza Jorge Lorenzo, che nel finale ha dovuto cedere a Iannone e Petrucci.

"La posizione finale è buona in confronto a Qatar e Argentina. C’è stata una buona progressione, peccato per il finale di gara. Purtroppo soffrivo troppo sul lato destro del pneumatico. Iannone mi ha passato nel T1 dove c’era una staccata molto aggressiva, poi anche Petrucci”.

Adesso si va in Spagna.

“Jerez è una delle mie piste preferite, forse non per la Ducati. Stiamo lavorando per compiere dei passi avanti”.

Pensi sia un problema di telaio? Bisogna lavorare su questo?

“Yamaha è sempre stata ossessionata col telaio, in Ducati invece si è lavorato più sulla potenza motore e l’elettronica negli ultimi dieci anni. Di sicuro dobbiamo lavorare per trovare telai differenti, cercando di girare meglio la moto in curva”.

Le prossime piste sono avverse per Ducati. Sei preoccupato?

“Di sicuro migliorerò gara dopo gara. Ad Austin pensavo di essere più vicino a Marc in gara, anche se all’inizio ero a oltre due secondi sul passo gara. Alla fine ne ho accusati soltanto diciassette. Di certo ho avvertito altre sensazioni rispetto alle prime due corse”.

Rossi in testa al Mondiale come lo giudichi? Sei sorpreso?

“Tutti lo sono, dimostra che la MotoGP è un Campionato dove serve la costanza per vincere. Per lui è un grande risultato, come ho sempre detto è un esempio per tutti i piloti, soprattutto per il lavoro”.

Cosa pensi della penalità a Valentino?

Non dico nulla. Di certo queste penalità devono essere uguali per tutti.  

 

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