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MotoGP, Marquez conquista l'America, Rossi in testa al Mondiale

Quinto successo per il 93 ad Austin davanti al Dottore, caduta per Vinales, 3° Pedrosa, 6° Dovizioso, poi Iannone, Petrucci e Lorenzo

MotoGP: Marquez conquista l'America, Rossi in testa al Mondiale

Chi si aspettava un duello all’ultima curva tra Marquez e Vinales si è dovuto presto ricredere. Già, perché il confronto tra i due connazionali che hanno monopolizzato il weekend a stelle e strisce, non è nemmeno iniziato. Avete capito bene!

Dopo due soli giri dal via, Maverick è finito incredibilmente  a terra, mandando in fumo le speranze di vittoria. Chi non ha sbagliato è Marc, dimostrandosi spietato come sempre nella sua roccaforte e mettendo in cassaforte la quinta vittoria ad Austin. Inizialmente ha aspettato, affilando le armi poi, a quattordici tornate dal termine, ha preso la leadership della gara, senza più farsela sfuggire.   

Una vittoria in solitaria per il 93 sul tracciato statunitense: “Non è stata una gara semplice come poteva sembrare da fuori – ha spiegato - all’inizio ho cercato di mantenere la calma, consapevole della scelta della gomma. Non nego tra l’altro di avere accusato del chattering all’anteriore  - ha svelato  - però sapevo che anche gli altri piloti si sarebbero dovuti confrontare con il degrado e così è stato. Sono felice, perché questo risultato mi avvicina alla vetta del Campionato”.

Alle sue spalle Valentino Rossi. Una prestazione da incorniciare per il Dottore, costante nella prima metà di gara e poi capace di ricucire il gap da Pedrosa. Nonostante i tre decimi di penalità per aver tagliato un tratto di pista, in seguito a un contatto con Zarco, il portacolori Yamaha è riuscito alla penultima tornata a sopravanzare la Honda col numero 26: “E’stata una corsa difficile – ha spiegato il nove volte iridato - però sono riuscito a rimanere agganciato alle Honda . Marquez purtroppo è fuggito, però sapevo che Pedrosa avrebbe dovuto confrontarsi con il consumo della gomma media, proprio come me. Ho stretto i denti e sono riuscito a superarlo, adesso sono in testa al Campionato e felice del mio momento”.

Non manca un pizzico di amarezza nel volto di Pedrosa, tradito dalle gomme: “Sono soddisfatto della mia prestazione – ha dichiarato - purtroppo nel finale ho avuto alcuni problemi con l’anteriore, rischiando tra l’altro di cadere in più occasioni sul lato destro. Peccato per la seconda posizione, però va bene così”.

Giù dal podio Cal Crutchlow, che nel finale ha beffato Zarco, poi  Dovizioso, Iannone, Petrucci e Lorenzo.  Decimo Miller. Fuori dai giochi le Aprilia di Lowes e Aleix Espargarò. 

LA CRONACA – In griglia Marquez si affida alla gomma dura all’anteriore e posteriore, pneumatico medio invece Rossi, Vinales e Zarco, media e dura invece per Pedrosa.  Allo spegnimento dei semafori quest'ultimo è protagonista di una partenza a fionda che gli consente di agganciare il comando della corsa davanti a Marquez. Alle spalle del 93 c’è Rossi seguito da  Vinales e Lorenzo negli scarichi della M1 del connazionale Yamaha.  Settimo Crutchlow, poi Dovizioso, Folger e Miller, mentre in undicesima posizione Iannone precede Redding.

Dopo soli due giri il primo colpo di scena, perché Maverick Vinales finisce incredibilmente a terra. Proprio lui! La gara del 25 giunge al capolinea alla curva 18, a causa della perdita dell’anteriore. Stessa sorte anche per Abraham, fuori dai giochi nelle prime tornate. Come se non bastasse, c’è da registrare un errore di Lorenzo, che perde ben tre posizioni, vedendosi scavalcare da Zarco, Crutchlow e Dovizioso.

In vetta rimane sempre Pedrosa, braccato a tre decimi da Marc Marquez. Rossi accusa invece mezzo secondo dal 93 della Honda, seguito da Zarco, Crutchlow e Dovizioso. Nelle prime dieci posizioni anche Miller, Folger e Redding.

Mentre le due Honda cercano la fuga, girando sul 2’05” basso, Rossi deve fare i conti con Johann Zarco. I due sono addirittura protagonisti di un contatto che vede il Dottore andare lungo, mantenendo comunque la posizione. Nella top ten sale Iannone, seguito da Petrucci, entrambi riescono infatti a relegare Redding in dodicesima piazza. A terra invece Loris Baz, mente Pol Espargarò si ritira per rottura del motore alla KTM.

Quando ci sono ancora quattordici giri da disputare, Marquez fa squillare i primi campanelli d’allarme al compagno. Il 93 lo infila, ma pronta giunge la risposta del compagno. Un giro più tardi Pedrosa non può fare altro che cedere la leadership al cinque volte iridato. I due sono racchiusi in soli quattro decimi, mentre Rossi deve fare i conti con una penalità di tre decimi da scontare a fine gara, per aver tagliato un tratto di pista nel corso del contatto con Zarco.  Da registrare la caduta di Bautista, così come quella di Sam Lowes. Fuori dai giochi anche l’Aprilia di Aleix Espargarò. Un weekend da dimenticare per la Casa di Noale.

Quando mancano otto giri alla bandiera a scacchi, Marquez rifila sette decimi a Pedrosa, scendendo sotto il muro del 2’05”, mentre Rossi accorcia a meno di mezzo secondo dal Honda col numero 26. Nel frattempo Iannone si sbarazza di Miller, portandosi in ottava piazza alle spalle delle Ducati di Dovizioso e Iannone.

In vetta Marquez saluta il gruppo, in meno di tre tornate lo spagnolo porta il suo vantaggio a oltre due secondi su Pedrosa, che a suo volta rifila sette decimi a Valentino. Molla la presa invece Zarco, tanto da accusare ben tre secondi dal Dottore. Il francese deve fare i conti con la Honda LCR di Crutchlow, seguito da Dovizioso, Lorenzo, Iannone, Miller e Folger. Fuori dalla top ten Petrucci.

A cinque giri dalla fine Crutchlow è incollato agli scarichi di Zarco, così come Iannone a quelli di Lorenzo. The Maniac riesce a passare lo spagnolo, ottenendo la settima piazza. Non da meno Il Dottore, capace di infilare Pedrosa all’ultima curva prima del traguardo quando ci sono ancora due giri da disputare. Stesso discorso anche per Cal nei confronti della Yamaha Tech3 di Zarco.

Nel frattempo Marquez ha strada aperta verso la quinta vittoria consecutiva ad Austin. Sul podio insieme a lui Valentino Rossi, che precede Daniel Pedrosa, costretto a fare i conti con il consumo delle gomme all'anteriore.  Poi Crutchlow, Zarco, Dovizioso, Iannone, Petrucci e Lorenzo.  Decimo Miller.  

 

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